Home Attualità La Medicina Rigenerativa e Riparativa prende corpo all’ospedale della Fratta

La Medicina Rigenerativa e Riparativa prende corpo all’ospedale della Fratta

0
La Medicina Rigenerativa e Riparativa prende corpo all’ospedale della Fratta

Al via i lavori per allestire gli ambulatori. Si tratta di un’attività innovativa: attraverso le cellule staminali del paziente si possono ricostruire e riparare tessuti e cellule

All’ospedale “Santa Margherita”nasce un Centro di Terapia Rigenerativa, Riparativa e Clinica. L’ospedale della Valdichianasi rilancia a livello nazionale come struttura tra le più innovative in materia, visto che questi servizi coinvolgono tutte le discipline.L’interdisciplinarietà è infatti uno dei punti di forza del progetto.

Ne hanno dato notizia il direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri, il direttore della Rete ospedaliera Daniela Matarrese, il direttore dell’ospedale Rosa La Mantia, il direttore del Centro Trasfusionale della Fratta Carlo Mirabella e il direttore della UOC – Laboratorio analisi chimico cliniche di Arezzo, Agostino Ognibene, alla presenza del presidente della conferenza dei sindaci Francesca Basanieri.

La Medicina Rigenerativa è il processo di rimpiazzamento e rigenerazione di cellule, tessuti e organi umani con l’obiettivo di ripristinarne le normali funzioni. In pratica, attraverso le staminali ricavate dal sangue del paziente (autologhe) sarà possibile ricostruire e riparare. Si pensi alle ferite difficili, alle ulcere da decubito, alle cicatrici, alle ustioni. Ma l’applicazione sarà importante anche in ginecologia per la riattivazione o il miglioramento della funzionalità vulvare nei casi di atrofia di questo organo. Oppure in ortopedia, favorendo la rigenerazione della cartilagine. Infine, sarà di supporto alla Chirurgia classica, mininvasiva e robotica.       

“Non si può che sottolineare la straordinaria capacità innovativa che i professionisti mettono in campo nella nostra Asl – ha commentato Enrico Desideri – La Medicina rigenerativa farà base all’ospedale della Fratta con ambulatori dedicati, ma certo non potrà rimanere confinata a questa struttura, e forse nemmeno a questa regione. Attraverso l’uso non trasfusionale di emocomponenti sarà possibile rigenerare la cute, ad esempio in caso di piede diabetico; riparare lesioni osteo-articolari e quelle della cornea, per fare qualche esempio E’ una grande soddisfazione per tutti presentare oggi questo progetto”.

“In questo ospedale è nata un’idea di collaborazione tra il Laboratorio Trasfusionale, il Laboratorio di Analisi Chimico Cliniche e numerose realtà cliniche. L’idea si materializza nell’offerta di un servizio di eccellenza – spiega Agostino Ognibene – Ma questo deve essere solo il primo passo per creare una rete dei servizi in tutta la Sud Est. Vorrei sottolineare l’importante ruolo di Carlo Mirabella che nei primi anni 2000 ha iniziato a lavorare con la Medicina Rigenerativa a Careggi e oggi è qui con noi per portare il suo fondamentale contributo”.

“Con questo innovativo servizio – ha precisatoLuca Mencaglia, direttore della PMA – si aprono le porte a prestazioni del tutto nuove anche in ginecologia, come il ringiovanimento del tessuto vulvare per donne in menopausa o che abbiano fatto radioterapia, per permettere loro di avere rapporti sessuali senza dolore. Inoltre, un protocollo sperimentale, attualmente alla valutazione del Comitato Etico, è quello del ringiovanimento dell’ovaio in donne in menopausa o vicine alla menopausa. Una prospettiva importante per le donne. Cortona si propone quindi come guida culturale e organizzativa per l’espansione di questa iniziativa in tutta la Sud Est”.

I lavori per la sistemazione degli ambulatori della Medicina Rigenerativa alla Fratta partiranno a metà gennaio e necessiteranno di 2-3 mesi.