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La Questione Aretina: Storia di una Fortezza costruita contro una Città

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La Questione Aretina: Storia di una Fortezza costruita contro una Città

Domenica 10 giugno alle 21 al Teatro Petrarca, serata organizzata dal Comune di Arezzo con la presentazione alla cittadinanza del documentario storico “La Questione Aretina – Storia di una Fortezza costruita contro una Città”. Prodotto da Gaetano Maria Mastrocinque, Marco Giustini e Federico Colizzi, con la regia di Gaetano Maria Mastrocinque e la voce narrante di Domenico Strati.

L’evento è a ingresso gratuito, si aprirà con i saluti del sindaco Alessandro Ghinelli, proseguirà con la presentazione e donazione alla città di un plastico della fortezza medicea e gli interventi di Stefano Giustini, presidente Signa Arretii, e Fabrizio Baquè, presidente Gruppo Fermodellistico Aretino. E ancora: Federico Colizzi, presidente del Leo Club Arezzo, e Marco Giustini. Quest’ultimo leggerà testi medievali aretini dal titolo “Le cronache della Città Perduta”. Spazio poi alla proiezione del documentario, all’interno del quale sono stati intervistati l’architetto Maurizio De Vita, direttore generale dei lavori di restauro della fortezza, il primo rettore Pierluigi Rossi della Fraternita dei Laici, il consigliere del Csm Giuseppe Fanfani e il sindaco Alessandro Ghinelli, a cui seguiranno gli interventi del regista Gaetano Maria Mastrocinque e delle personalità cittadine che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. Da parte di Marco Giustini è stato sottolineato il “contributo di Gimet Brass, dell’architetto Edoardo Marziari, di Ercolani Romano Galvanotecnica, Sandy Caffè e il sostegno di Alessandro Perrella e Drone Arezzo s.r.l.”.

Roberto Barbetti, direttore della Fondazione Guido d’Arezzo: “esordisco nella nuova veste di direttore generale della fondazione cultura: quale migliore occasione per inaugurare questo ruolo. Stiamo infatti presentando un lavoro enorme che ho potuto vedere in fase di bozza e già mi è parso molto apprezzabile. Non solo il video, ma anche il plastico della fortezza, due realizzazioni che mettono insieme il racconto di un luogo per una nuova consapevolezza della storia cittadina”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “ho fatto parte del cast di narratori e non nascondo che mi sono divertito. Ma immagino che analogo divertimento sia stato provato anche da parte di chi stava dall’altra parte della cinepresa. L’opera è un ottimo veicolo per mostrare la fortezza, di cui è possibile avere una percezione visiva finalmente completa. Ma grazie al modello plastico ne avremo anche una veduta tridimensionale, a 360 gradi. E questo permette di cogliere la potenza dell’architettura militare del Cinquecento e la raffinatezza ed eleganza della dimensione spaziale e dei bastioni del manufatto mediceo. Il fatto che al suo interno abbia anche spazi molto suggestivi, che questa amministrazione sta sfruttando a fondo per esposizioni artistiche di caratura internazionale, non fa che amplificarne il fascino”.

Ancora Marco Giustini: “dall’incontro tra la mia passione per la storia della fortezza, l’esperienza registica di Gaetano Maria Mastrocinque e la professionalità di Federico Colizzi è nata l’idea di realizzare un’opera audiovisiva di 25 minuti, in grado di ripercorrere le tappe storiche fondamentali che durante il Rinascimento portarono Cosimo I De Medici a costituire la fortificazione per come oggi la conosciamo. Grande attenzione è stata posta sulla lettura dei resti archeologici e dei luoghi recentemente tornati alla luce, dando una visione complessiva del monumento che si estende ben oltre la mera vicenda edilizia e che abbraccia in realtà gli aspetti salienti della storia della popolazione aretina, del suo carattere, delle sue tradizioni: un riassunto della sua identità”.

Il produttore Federico Colizzi: “il lavoro è stato duro ma veramente bello, emozionante, pensato anche in chiave turistica. Spero che tanti altri giovani intraprendano analogastrada di crescita dell’appartenenza culturale”.

Il regista Gaetano Maria Mastrocinque: “la ricostruzione storica è stata affidata a riprese e animazioni. Ci sono inoltre immagini della Giostra del 2017 e abbiamo lavorato con i costumi dei quartieri per creare un legame tra fortezza e Saracino”.

E veniamo al plastico: ne ha parlato Stefano Giustini: “è realizzato in scala 1:200, misura 150 per 150 centimetri, è di struttura lignea, riproduce il manufatto militare nello stato in cui era nel XVII secolo. Il plastico è stato ideato dall’Associazione Signa Arretii in collaborazione col Gruppo Fermodellistico Aretino che, grazie al lavoro del socio Giuseppe Strillozzi, ne ha curato la realizzazione sulla base di uno studio di Marco Giustini”.

È previsto l’impegno da parte del Comune per collocarlo in un luogo idoneo e facilmente fruibile da cittadini e turisti: tutti potranno così vedere com’era la Fortezza al massimo del suo potenziale bellico, scoprire il borgo che si trovava al suo interno con le caserme, le armerie, le residenze di tenenti e capitani e la vita quotidiana.