Home Nazionale Lavoro: assessore Donazzan, dl Dignità medaglia a due facce, effetti da monitorare

Lavoro: assessore Donazzan, dl Dignità medaglia a due facce, effetti da monitorare

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Venezia, 11 lug. (AdnKronos) – Quali saranno gli effetti del ‘decreto dignità’ in Veneto se entrerà in vigore nella formulazione approvata il 2 luglio scorso dal Consiglio dei ministri e prossima all’approdo in Parlamento? A questa domanda risponde il report dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, l’ente strumentale della Regione Veneto per le politiche sul lavoro, che ha proiettato le novità legislative e contrattuali sulla situazione attuale del mercato del lavoro veneto.
Le principali modifiche previste dal decreto riguardano la riduzione della durata massima del contratto a tempo determinato (anche in somministrazione) da 36 a 24 mesi, l’obbligo di dichiarare la causale al superamento dei 12 mesi, la diminuzione del numero di proroghe possibili da 5 a 4 (da 6 a 5 per i contratti di somministrazione) e un aumento del costo contributivo dello 0,5% ad ogni rinnovo.
Secondo i ricercatori di Veneto Lavoro, se il decreto dignità oggi fosse legge, riguarderebbe circa 80 mila rapporti di lavoro, su un totale di 617 mila rapporti a tempo determinato e di somministrazione attivi nel 2017. La stima di 80 mila è ottenuta proiettando le novità legislative sulla platea dei 617 mila potenziali destinatari (contratti a termine e contratti di somministrazione), depurata dal numero dei contratti di durata inferiore ad un anno in quanto non interessati, degli stagionali, degli operai agricoli e dei rapporti di lavoro nella pubblica amministrazione (esclusi dalle novità del decreto), della quota di rapporti di lavoro di durata superiore ai 24 mesi che – se il decreto fosse già legge – non sarebbero stati sottoscritti e dei rapporti che nel 2017 sono stati trasformati in tempi indeterminati.