Home Attualità Lavoro: quello dei sogni? Manager della felicità e mystery guest in hotel

Lavoro: quello dei sogni? Manager della felicità e mystery guest in hotel

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Roma, 12 dic. (Labitalia) – Il lavoro dei sogni, probabilmente, non esiste. Ma se i candidati italiani potessero scegliere non avrebbero alcun dubbio: vorrebbero una carriera come manager della felicità o come ‘mystery guest’ per hotel di lusso. Parola di Francesca Contardi, managing director di EasyHunters, società di ricerca e selezione che offre servizi di recruiting digitali a elevata qualità. “Abbiamo chiesto a oltre 1.000 candidati – spiega – di indicarci il lavoro dei sogni e i risultati sono davvero sorprendenti: il 33,8% sceglierebbe il manager della felicità, il 29,1% il ‘mystery guest’ per strutture di lusso e solo il 9,5% l’abbracciatore di panda. Quasi nessuno, invece, sembrerebbe interessato a fare l’opinionista in un reality show, l’assaggiatore di Nutella o il moderatore di assemblee condominiali”.
Il sondaggio – condotto tra uomini e donne nella fascia di età compresa tra under 30 e over 50, residenti in ogni regione d’Italia – può essere considerato un gioco, ma se lo si analizza con attenzione emergono alcuni aspetti da non trascurare. Scegliere, tra 10 opzioni, il manager della felicità come lavoro dei sogni significa avere a cuore il benessere, proprio e dei colleghi, in ufficio.
“Il successo di un’azienda – aggiunge Francesca Contardi – passa attraverso la felicità, la soddisfazione e il coinvolgimento delle proprie risorse. Fidelizzare i propri dipendenti non è meno importante di fidelizzare i propri clienti, anzi. Ed è per questo che le aziende stanno investendo sempre più tempo e risorse per comprendere i desideri e le richieste dei propri dipendenti e mettere in campo azioni che possano soddisfarli. Anche il fatto che quasi il 30% degli intervistati abbia scelto ‘mystery guest’ per hotel di lusso è significativo e indica che, in un mercato del lavoro sempre più dinamico e globale, viaggiare è diventato un plus e non rappresenta più un problema ed è sicuramente un vantaggio per tutti i candidati che, indipendentemente dal ruolo in azienda, potrebbero essere chiamati a spostarsi sempre più spesso”.