Roma, 5 mar. (AdnKronos) – La sfida era difficile già sulla carta, tanto che c’era stata tensione al momento della chiusura delle liste di Liberi e Uguali. Previsione avverata: Pippo Civati ha perso la sfida e resta fuori dal Parlamento. Complice non solo la difficile collocazione in lista in Lombardia (a Brescia, mentre Civati è di Monza) ma anche il risultato generale di Leu. “Un cappotto”, lo ha definito lo stesso Civati a Radio Uno.
Errori? “E’ un po’ presto per dire cosa abbiamo sbagliato; ci sono state delle incertezze nel comunicare l’elemento di novita’ che potevamo rappresentare. E’ sembrata una soluzione non cosi’ rinnovata e lo abbiamo scontato. Pietro Grasso e’ una persona che ci ha rappresentati con tutto se’ stesso, quando si fallisce si fallisce tutti insieme. Sulle liste non mi e’ piaciuto come sono state costruite e secondo me qualche elemento di criticità c’e’ stato, anche se non avrebbe risolto”.
Quanto all’affermazione della Lega, Civati commenta: “Voto di protesta? Chiaro che ci sia, mi pare una costante della situazione in tutta Europa, pero’ la Lega non e’ solo un partito di protesta, e’ un partito che ha un passato di governo, che questa volta ha trovato una chiave per entrare in relazione con gli italiani, una chiave che non condivido ma sulla quale dovremmo riflettere di piu’ perche’ nessuno si aspettava un ‘cappotto’ del genere. Salvini si afferma in tutta Italia, anche nei confronti di un Berlusconi che e’ sembrato stanco”.