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Mafia: difesa Mancino, valutazioni politiche da pm processo trattativa

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Palermo, 15 feb. (AdnKronos) – Nicola “Mancino sarebbe stato reticente sulle questioni inerenti i contatti deviati e la nomina o meno di Vincenzo Scotti a ministro dell’Interno, che il pm sarebbe stato un ministro più rigoroso nei confronti della criminalità. Francamente, mi sembra che l’accusa si spinga oltre l’area del processo per entrare in valutazioni politiche che non competono al processo penale”. E’ l’accusa dell’avvocato Massimo Krogh, difensore dell’ex Presidente del Senato, Nicola Mancino, che prosegue la sua arringa difensiva al processo sulla trattativa tra Stato e mafia. “L’imputato dovrebbe sapere ciò che pensava Scotti e noi, a nostra volta – dice ancora Krogh – per trarre la conclusione che l’accusa sottintende, dovremmo sapere che Scotti sarebbe stato più duro di Mancino verso la criminalità. Una sovrapposizione di supposizioni che rende veramente perplessi, considerata la sede in cui ci troviamo”.
E spiega: “Era un fatto abbastanza notorio che Scotti avesse rinunciato ad ministero per l’incompatibilità del ruolo ministeriale che il mandato parlamentare, che per ragioni sue intendeva conservare, ma è chiaro che Mancino non potesse testimoniare su fatti che, seppure notori, appartenevano alle decisioni di Scotti”.