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Manovra: Calderone, bene convergenza Ue-governo

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Roma, 19 dic. (Labitalia) – “Devo dire che accolgo con favore che ci sia stato un momento di convergenza con l’Unione europea e, secondo me, è da salutare con favore anche l’atteggiamento del governo nel ricercare un punto di convergenza con quelle che sono le richieste anche dell’Europa in termini di stabilità della nostra manovra di bilancio”. Così Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, commenta, con Labitalia, l’intesa tra Unione europea e governo sulla manovra economica del governo. Per Calderone, “certamente alcuni istituti” della manovra “ne escono depotenziati, non tanto per quelle che sono poi le finalità attese ma sicuramente per i percorsi che possono essere supportati da un’entità di stanziamenti inferiori”. “Però, credo che ci sia da guardare con attenzione sia al reddito di cittadinanza che alla manovra in tema di pensioni che a quota 100 per le pensioni”, avverte.
Secondo Calderone, “per noi consulenti del lavoro, il tema di ‘quota 100’ vuol dire sapere intercettare quelle che possono essere le opportunità connesse a questa norma che sono legate anche al turn over e al ricambio generazionale nell’ambito delle aziende”. “Dovremo vedere quella che sarà la percentuale di adesione effettiva – aggiunge – a questo strumento, però è qualcosa che perlomeno può cambiare una parte degli equilibri all’interno del mercato del lavoro”.
“Il reddito di cittadinanza, per noi che siamo una professione, svolta in forma autonoma ed esclusa da questo percorso, può essere un’opportunità se Regioni e Stato sapranno veramente gestire in modo appropriato e attento quelli che sono i reciproci ruoli e le reciproche finalità e attribuzioni”, sottolinea. “E poi – conclude Calderone – sarà importante se si arriverà a quello che è l’obiettivo di questo percorso, e cioè non di fare stare le persone fuori dal mercato del lavoro a vita ma di riaccompagnarle in tempi brevi all’interno del mercato del lavoro, con strumenti di politiche attive a cui i consulenti del lavoro per loro vocazione e per le loro attribuzioni di legge si candidano sin da ora”.