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Manovra: Damiano, flat tax toglie ai poveri per dare ai ricchi, quota 100 peggio di Ape

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Roma, 9 ago. (AdnKronos) – “Che la flat tax aiuti i più deboli, come dice Di Maio, mi sembra poco probabile”. Ad affermarlo in una nota è Cesare Damiano, del Partito Democratico, a proposito delle parole di Luigi Di Maio sulla flat tax. “E’ noto – spiega – che si tratta di una misura che, basata su una sola aliquota, toglie ai poveri per dare ai ricchi. Se poi ci sono le detrazioni, una no tax area per i bassi redditi e più di una aliquota, allora non è la flat tax”.
Le ‘formule’ che si usano in politica, rileva, “vanno utilizzate in modo appropriato, altrimenti si riducono con l’essere un puro strumento di propaganda. È come il caso di Quota 100: se ha come requisito di base un’età anagrafica di 64 anni, oltre a restringere la platea dei potenziali fruitori, è meno vantaggiosa dell’Ape che parte dai 63 anni di età. Se a questo si aggiunge un ventilato ricalcolo contributivo a partire dal 1996 per chi dovesse utilizzare la Quota, saremmo di fronte a un cospicuo taglio dell’assegno pensionistico”.
Da quella data a oggi, aggiunge Damiano, “sono passati 22 anni, che rappresentano più della metà della vita contributiva di un normale lavoratore. La mia proposta della scorsa legislatura, che Salvini ha affermato di condividere, considerava un taglio dell’assegno pensionistico del 2% per un massimo di 4 anni di anticipo della pensione: all’epoca si ragionava di 66 e 7 mesi-62 e 7 mesi. Una cosa ben diversa”. La legge di Bilancio, conclude, “sarà la prova del nove per un Governo alla disperata ricerca di coperture finanziarie, che non ci sono, per mantenere le numerose promesse elettorali”.