Home Nazionale Manovra: Di Maio fiducioso, accordo si trova ma Salvini smetta di fare fenomeno

Manovra: Di Maio fiducioso, accordo si trova ma Salvini smetta di fare fenomeno

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Roma, 19 ott. (AdnKronos) – “Nessuna chiamata, ma chiariremo quando rientrerà a Roma, al più tardi domani prima del Cdm”. Luigi Di Maio con i suoi fedelissimi si mostra sereno sulla crisi con la Lega innescata sui temi -scivolosissimi per il M5S- del condono penale e dello scudo per i capitali all’estero contenuti nel dl fiscale. “L’accordo lo troveremo, di certo su questo non cade il governo. Ma Salvini deve smetterla di fare il fenomeno”, si sfoga il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico con una pattuglia di fedelissimi.
Tanta sicurezza è legata, in parte, anche ai rilievi che sarebbero giunti dal Quirinale circa l’indisponibilità del Colle a far passare nel dl fiscale il condono penale: “è stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso e Matteo lo sa perfettamente…”. Nel faccia a faccia tra i due, che si terrà al più tardi domani, a quanto apprende l’Adnkronos Di Maio intende chiarire anche il ruolo in tutta questa vicenda di Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio considerato il Richelieu del Carroccio.
Stavolta sotto accusa, viene raccontato da autorevoli fonti di governo grilline, per non aver voluto convocare quel preconsiglio dei ministri che avrebbe dovuto definire nel dettaglio i contenuti tecnici dei provvedimento approvati lunedì scorso in Cdm. Dunque manovra e dl fiscale. (segue)
“Con la scusa di voler evitare fughe di notizie alla stampa – spiegano le stesse fonti – Giorgetti l’ha tirata talmente per le lunghe che il preconsiglio non si è mai tenuto. Risultato? Al cdm si è arrivati con un foglietto volante”, sottolineano fonti M5S. Ma c’è di più. Tra i 5 Stelle serpeggia un’accusa pesantissima verso il sottosegretario, dal primo giorno inviso a molti nelle file del Movimento. E che Di Maio intende sottoporre a Salvini nelle prossime ore.
Si tratta del presunto inserimento, ad opera di Giorgetti, di due norme mai concordate con gli altri membri di governo: una su un condono per le società sportive dilettantistiche -il cui ‘stralcio’ avrebbe provocato una sfuriata del leghista, portandolo addirittura ad abbandonare la riunione- l’altra, rimarcano fonti grilline, relativa a Pantelleria e ai bilanci pregressi dell’isola perla del Mediterraneo, peraltro amministrata da un sindaco 5 Stelle dal giugno scorso.
Di concreto c’è che la diffidenza di Di Maio e dei 5 Stelle nei confronti di Giorgetti -considerato pedina irrinunciabile dei leghisti e interlocutore anche del Quirinale- ha superato i livelli di guardia. C’è chi si chiede, nelle file grilline, come si possa andare avanti in un clima di tale diffidenza e sospetto. Altra spina nel fianco, la ‘coabitazione’ al Mef di Laura Castelli e Massimo Garavaglia, considerato dai 5 Stelle altro “avvelenatore di pozzi”.