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Manovra: Milano, Torino, Genova e Bologna contro tagli a Comuni

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Milano, 10 dic. (AdnKronos) – Alleanza tra i Comuni di Milano, Torino, Genova e Bologna contro i tagli agli enti locali previsti nella manovra finanziaria. I rispettivi assessori al Bilancio Roberto Tasca, Sergio Rolando, Pietro Piciocchi, Davide Conte esprimono in una nota congiunta “grande preoccupazione per i nuovi pesanti tagli di risorse sulla parte corrente del Bilancio degli enti locali, presenti nel disegno di legge di stabilità approvato dalla Camera venerdì scorso”. La preoccupazione degli assessori delle quattro città verte, in primo luogo, sull’abolizione del fondo consolidato di 300 milioni di euro che rimborsa i Comuni del minor gettito derivante da agevolazioni per Imu e Tasi decise in passato dallo Stato. Preoccupazione anche per l’incremento di 10 punti della percentuale di accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità che “sarebbe opportuno trasformare in un reale fondo di svalutazione crediti con conseguente riduzione di questa riserva”, si sottolinea dal Comune di Milano.
“Inoltre – aggiungono gli assessori – non vengono ripristinati i trasferimenti che erano stati temporaneamente sospesi con il D.L. n. 66/2014 in violazione della giurisprudenza della Corte Costituzionale sui tagli lineari mentre continua a permanere un meccanismo assurdo di perequazione orizzontale che sottrae ai Comuni una cospicua quota del gettito della propria IMU contro il principio dell’autonomia finanziaria e del federalismo”. Restano poi da risolvere, secondo gli assessori al Bilancio, alcune vertenze, tra cui il pieno riconoscimento dei crediti dei Comuni che hanno sostenuto spese per assicurare il funzionamento dei tribunali.
“Purtroppo -si spiega in una nota congiunta- dobbiamo prendere atto che lo Stato continua irragionevolmente ad erodere risorse vitali per i nostri Comuni che sono chiamati a servire i cittadini in situazioni sempre più onerose e complesse. Su questo argomento dispiace non vedere alcuna attenzione alle esigenze degli enti locali. Auspichiamo vivamente che al Senato possano essere introdotte sostanziali modifiche perché la spesa dei nostri enti non è più comprimibile e queste manovre minano la stabilità dei bilanci, ostacolano una sana programmazione delle risorse su base pluriennale e mettono a repentaglio gli equilibri finanziari di molti Comuni che si trovano già in grande difficoltà”.