Roma 18 ott. (AdnKronos) – “Chiaro che non essendo nel Cdm non posso sapere su quale testo avessero trovato l’accordo e quale testo avessero votato. Quello che sorprende è che il contenuto diffuso sui mezzi di stampa oggi di fatto, nella sostanza, dice cose che erano oggetto dell’accordo tra Lega e 5 Stelle e che già erano state ampliamente divulgate agli organi di informazione”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ai microfoni di Radio Radicale interviene sull’empasse sul dl fiscale dopo la denuncia del vicepremier Luigi Di Maio dallo studio di Porta a Porta.
“La norma contestata – dice Molinari – prevede la possibilità di dichiarazione integrativa, dunque si da la possibilità di poter integrare con un aliquota del 20%” applicata ai “5 anni passati” rispetto alla dichiarazione dei redditi manchevole. “Lo stesso M5S – rimarca il leghista – aveva rivendicato di aver messo dei paletti, dunque aveva limitato questa dichiarazione integrativa alla soglia dei 100 mila euro o comunque a una soglia del 30% rispetto al dichiarato. Stiamo parlando di soglie minime volte ad aiutare gli artigiani, le partite Iva, gli imprenditori, quelle persone oneste che per errori contabili o impossibilità di pagare hanno dimenticato o evitato di dichiarare una parte del loro reddito”.
Ma, rivendica, “non si sta parlando di rientro di capitali o di condoni tombali o aiuto a traffici illeciti: questa è una ricostruzione offensiva rispetto all’operato del governo. Quindi non so cosa sia successo, forse un errore di comunicazione tra gli uffici. Ma credo che la questione sia rientrata nel momento in cui Conte ha preso l’impegno affinché il testo rispecchi i contenuti dell’accordo politico”.