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Matteoni non paga gli stipendi, scenari inquietanti per l’Arezzo

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Matteoni non paga gli stipendi, scenari inquietanti per l’Arezzo
oznor

Con una telefonata in tarda mattinata a Paolo Bertini l’azionista di maggioranza dell’U.S. Arezzo comunicava che il fondo d’investimento inglese che avrebbe dovuto acquistare parte delle sue quote e versando l’importo necessario per il pagamento degli stipendi di giocatori e dipendenti non avrebbe dato seguito agli impegni. Di contro neppure lo stesso Matteoni avrebbe onorato la scadenza e quindi l’Arezzo, dopo solo 60 giorni, torna sul baratro del possibile fallimento. La domanda a questo punto è una sola: PERCHE’?

Perché Matteoni dopo l’abbandono (poi in parte rientrato) di NEOS ha voluto continuare l’avventura pur sapendo di non poter (o voler) farvi fronte da solo?

Perché Matteoni che poteva uscire di scena quando NEOS ha “abbandonato la nave” dicendo semplicemente “Scusate hanno ingannato pure me….” non lo ha fatto? Ed ora appare il maggior responsabile di tutta questa brutta storia?

Perché NEOS dopo aver abbandonato l’Arezzo, e lo stesso Matteoni, rientra in gioco con una quota di minoranza?

Perché gli imprenditori aretini sono stati sempre “snobbati”? Forse non avranno avuto la solidità del fondo d’investimento inglese ma, essendo aretini e dovendo operare in questa città, se avevano promesso 1 quell’1 lo avrebbero dato.

Perché se la discriminante all’entrata di nuovi soci era l’uscita di scena di Zavaglia e Di Iorio questa è avvenuta fuori tempo massimo?

Perché Matteoni ha dichiarato sino all’ultimo che non ci sarebbero stati problemi quando invece sapeva benissimo (o almeno questa è l’impressione) che senza “Pantalone” che pagava non sarebbe andato avanti?

Ma soprattutto PERCHE’ io ho creduto fino all’ultimo istante a Matteoni?

All’ultima domanda vedrò di darmi una risposta quando la rabbia mi sarà passata alle altre, ben più importanti, forse, un giorno, altri risponderanno.

Arezzo ed i tifosi amaranto hanno diritto di sapere come è andata questa brutta storia.