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Medicina: Sie, salute pelle e capelli campanelli d’allarme patologie tiroide

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Roma, 13 apr. (AdnKronos Salute) – “Pelle, unghie e capelli sono tra le prime parti del corpo a essere interessate da malfunzionamenti della tiroide”. A sottolinearlo è Paolo Vitti, presidente della Sie, Società italiana di endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della ‘Settimana mondiale della tiroide’ che si svolgerà dal 21 al 27 maggio. L’evento, intitolato ‘Tiroide è energia’, è promosso da tutte le società endocrinologiche cliniche e chirurgiche: Ait, Sie, Ame, Siedp, Aimn, Siuec, Sigg insieme al Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini (Cape). La ‘Settimana’ è patrocinata dall’European Thyroid Association (Eta), dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute.
Gli ormoni tiroidei – spiegano gli esperti – svolgono un ruolo importante nel mantenere le normali funzioni cutanee come il consumo di ossigeno, la divisione cellulare, la sintesi delle proteine, lo spessore cutaneo, la normale secrezione di sebo e la crescita di peli e capelli. Alcune di queste azioni sono dirette, altre indirette e legate ad effetti più generali, come ad esempio la produzione di calore e la circolazione periferica del sangue.
Una tiroide che non funziona correttamente – sottolineano della Sie – è dunque responsabile di molte alterazioni della pelle e di capelli e unghie: aspetti da valutare attentamente – ribadiscono gli esperti – perché potrebbero essere dei campanelli di allarme per le patologie tiroidee più diffuse.
“In caso di ipotiroidismo – precisa Vitti – la pelle è pallida, secca e fredda. Se si ha un ipotiroidismo di lunga durata, il palmo delle mani e dei piedi può assumere un colorito giallo-arancione per accumulo di carotene. I capelli sono opachi, secchi e fragili e si può avere perdita anche di barba, peli pubici e del terzo laterale del sopracciglio. Inoltre – aggiunge – nel 90% degli ipotiroidei le unghie sono sottili, fragili, di dimensioni ridotte, con delle striature longitudinali e trasversali e crescono meno velocemente. Proporzionalmente alla gravità dell’ipotiroidismo si ha anche una guarigione delle ferite ritardata”.
“Nei pazienti affetti da ipertiroidismo – prosegue – la pelle è invece liscia, umida, calda e arrossata. Il calore e l’arrossamento sono in particolare dovuti alla vasodilatazione periferica e all’aumentato flusso del sangue e si ha una sudorazione eccessiva, iperidrosi, soprattutto nelle mani e nei piedi. Nel 20-40% dei pazienti con ipertiroidismo si presenta una diffusa perdita dei capelli che sono soffici e sottili e nel 5% si hanno alterazioni alle unghie che crescono più velocemente e presentano delle strie longitudinali e appiattimento della superficie”.
I disordini tiroidei sono associati anche vitiligine, patologia cutanea che si presenta con macchie chiare di varia forma e dimensione: “Si calcola che circa il 5% dei pazienti con vitiligine abbia alterazioni della tiroide autoimmunitarie – osserva Vitti – come il morbo di Basedow e la tiroidite di Hashimoto. Spesso la vitiligine precede la comparsa della tireopatia ed è quindi molto importante la ricerca di anticorpi antitiroidei in queste persone”.
“Fortunatamente la maggior parte delle malattie della tiroide può essere diagnosticata e curata nelle fasi iniziali senza conseguenze sulla salute e, una volta ristabiliti i giusti livelli di ormoni tiroidei, generalmente anche i problemi a pelle, capelli e unghie scompaiono in qualche settimana”, conclude l’esperto.