Home Nazionale Minori: Veneto, sono iperconnessi ma leggono poco e fanno poco sport (3)

Minori: Veneto, sono iperconnessi ma leggono poco e fanno poco sport (3)

0

(AdnKronos) – “La famiglia d’origine influisce nel percorso educativo dei giovani –commenta l’assessore al sociale Manuela Lanzarin – per questo il piano regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, messo a punto da questa amministrazione e ora in fase di attuazione, riserva all’infanzia (3-11 anni) un’attenzione particolare per migliorare i contesti di crescita promuovendo alcuni interventi specifici per spezzare il circolo vizioso della povertà educativa, che tende a tramandarsi dai genitori ai figli. Abbandono scolastico e titoli di bassa qualifica sono uno degli indicatori della carenza di opportunità di crescita, ma non sono gli unici. Preoccupano anche la povertà di stimoli culturali, la scarsa propensione alla lettura e alla vita sociale, la dipendenza dal web, le poche esperienze di socialità e condivisione”.
Il piano regionale contro le povertà riserva 500 mila euro ad interventi per migliorare gli ambiti di crescita di bambini e ragazzi, sostenendo le iniziative territoriali volte a creare ludoteche, doposcuola, centri estivi, attività sportive, laboratori e attività culturali, nonché attività e servizi di sostegno alla genitorialità. “Ci sono evidenze scientifiche – ricorda l’assessore – che la partecipazione dei bambini sin dalla prima infanzia a servizi educativi aiuta lo sviluppo della personalità e le probabilità di successo scolastico”
“L’incontro con gli altri, le relazioni, le esperienze di gruppo e di cittadinanza attiva sono fattori primari di crescita ed educazione alla socialità ed antidoto naturale all’esclusione sociale e all’impoverimento culturale – dichiara l’assessore – Per questo la Regione Veneto, oltre che nelle politiche per la prima infanzia, è tornata ad investire anche nelle politiche giovanili: promuovere e sostenere le reti di animazione territoriale, i progetti giovani e il servizio civile, finanziare alcuni progetti sperimentali territoriali, come ‘Dietro le quinte (laboratori creativi e teatrali per sensibilizzare al tema della disabilità e dell’inclusione), in un’ottica di prevenzione e di proposta educativa, significa aiutare adolescenti e giovani a sviluppare le proprie capacità, ad avere più stima in se stessi e a saper cogliere in modo sano le opportunità della vita”.