Home Attualità Musica: Thomas Grazioso, da Amici al successo in Russia ma con la voglia di tornare

Musica: Thomas Grazioso, da Amici al successo in Russia ma con la voglia di tornare

0

Mosca, 22 nov. (Labitalia) – “Dalla partecipazione al talent Amici al boom di successo in Russia, ma con tanta voglia di ritornare a cantare in Italia”. Questa la storia di Thomas Grazioso, classe 1984, ‘Migliore artista italiano in Russia del 2017’ e partecipante del format televisivo russo ‘Rолос’ (The Voice). “Per avere una carriera duratura – dice in un’intervista a Labitalia – c’è bisogno di una grande preparazione, a livello umano prima di tutto: non bisogna mai dimenticarsi da dove si è partiti e che la popolarità arriva in un secondo e svanisce ancor prima quindi bisogna essere dei professionisti. Non lasciare nulla al caso, sì il talento deve esserci ed è innato, ma bisogna studiare tanto e credere nelle proprie potenzialità”.
“Amici – racconta – è stato il mio vero e proprio trampolino di lancio, ho continuato a studiare con dei grandi professionisti tute le arti dello spettacolo ma era diverso da oggi. Non esistevano i social network e quindi per noi farci conoscere era più duro, l’unico modo era cantare in giro nelle piazze durante i concerti estivi, e devo dire che ne ho fatti veramente tanti. E’ stato questo l’insegnamento più grande, mettermi alla prova ogni volta con un pubblico dal vivo e non dietro una telecamera o un video come fanno i youtubers di oggi”.
“Per raggiungere un obiettivo – assicura – ci vogliono anni, per rompere l’incantesimo un secondo; quindi, dopo tanto sacrificio non vale la pena montarsi la testa perché vai in televisione o altro. Certo, è bello essere riconosciuti per strada, però ricordiamoci sempre che noi viviamo grazie al pubblico, quindi la prima forma di rispetto va nei loro confronti perché saranno loro che poi compreranno i tuoi cd e verranno ai tuoi concerti”.
Oltre al lavoro Thomas Grazioso sta continuando a studiare. “Nell’arco degli anni – chiarisce – mi sono diviso tra l’accademia Campus di Cinecittà con le lezioni di danza canto e recitazione, lo Ials di Roma per la danza, o Studio Planet film per la recitazione, l’accademia Saint Louis per il canto, solfeggio, armonia e pianoforti. Lavori extra per pagare gli studi come cameriere, barista e volantinaggio, mai uscite libere il sabato sera. Ho sempre lavorato il fine settimana. Una vita regolare con un pensiero fisso in testa: realizzare gli obiettivi preposti”.
“Il mercato di oggi – ammette – è assolutamente più difficile, perché per colpa della masterizzazione non si vendono più cd, ma sopratutto oggi tutti sono cantanti, con la tecnologia giusta possono cantare tutti anche gli stonati, prima era diverso; cantava chi sapeva cantare e lo sentivi in radio, non sapevi neanche che faccia avesse”.
“Il mio ultimo album – sottolinea – si intitola ‘Non sono raccomandato’: ero arrabbiato quando ho scritto quel brano perché vedevo gente che andava avanti per conoscenze e non per meriti, ne avrei tante da raccontare, ma mi sono fermato al titolo dell’album e alla canzone omonima. Poi nel disco ci sono tante sfaccettature diverse dal rock allo swing al pop, un lavoro sudato e quindi ne vado orgoglioso. Non sono sicuramente l’unico talento scappato, però non vedo l’ora di tornare a casa. Ho 34 anni e 15 passati in giro per il mondo a cantare. Manca solo un po’ della fortuna legata al motto ‘al posto giusto nel momento giusto'”.