Home Nazionale “Non comprate smartphone cinesi”

“Non comprate smartphone cinesi”

0

New York, 15 feb. (AdnKronos/Xinhua) – “Non comprate smartphone cinesi”. E’ possibile riassumere così il messaggio che i vertici dell’Intelligence americana – NSA, FBI, CIA e DIA – hanno inviato nella recente audizione davanti alla Commissione del Senato. Come ha evidenziato in particolare il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, accogliere una società cinese nella rete americana potrebbe aumentare i rischi connessi ad attività di spionaggio.
Il senatore repubblicano Tom Cotton ha chiesto espressamente un ‘voto’ informale ai big dell’intelligence: nessuno ha alzato la mano per suggerire l’acquisto di un dispositivo Huawei o ZTE, i due brand cinesi nel mirino.
LA REPLICA – Le due compagnie, ovviamente, non sono rimaste in silenzio dopo il nuovo segnale arrivato da Washington. I ‘consigli’ inviati durante l’audizione, infatti, si sono aggiunti all’iniziativa intrapresa la scorsa settimana da due senatori che puntano a bloccare l’utilizzo di apparecchiature targate Huawei e ZTE.
A gennaio, inoltre, Verizon e AT&T hanno abbandonato ogni progetto relativo alla vendita di smartphone Huawei. “ZTE è orgogliosa dell’innovazione e della sicurezza dei nostri prodotti presenti sul mercato americano” ha detto un portavoce del colosso, aggiungendo che la compagnia affronta con la massima serietà ogni questione relativa a cybersecurity e privacy.
LEGGI USA – “Siamo impegnati a rispettare a tutte le leggi e le norme applicabili negli Stati Uniti”, ha aggiunto, facendo riferimento al superamento di “severi test” e all”’adesione ai più alti standard qualitativi”.
Anche Huawei ha replicato, come evidenzia la Cnn, ricordando che la compagnia “opera in 170 Paesi dove c’è un rapporto di fiducia con governi e clienti. Non costituiamo per la cybersecurity un rischio maggiore rispetto ad altre aziende. Non ci è mai stato chiesto di fornire accesso alla nostra tecnologia, di fornire dati o informazioni su qualsiasi cittadino, su un’organizzazione, su un governo o su un’agenzia”.