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Ora legale: il pediatra, sport al mattino per adattarsi prima

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Roma, 23 mar. (AdnKronos Salute) – Saranno i bambini ad adattarsi peggio al cambio di lancette in programma nella notte tra sabato e domenica. “Un aiuto però può arrivare dal mettere a letto i piccoli solo quando crollano per la stanchezza. E la mattina sfruttare l’ora in più per fare sport, meglio se all’aperto”. Parola di Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, che dice all’Adnkronos Salute: “Per l’ora legale propongo un’ora di equitazione al mattino, utile per sport, attività fisica e affettività garzie al contatto con un animale. L’obiettivo è che, grazie al benessere fisico e psicoaffettivo, il bambino vada a letto appena ‘gli si chiudono gli occhi’, facilitando così l’adattamento ai nuovi ritmi”.
Tra l’altro, domenica 25 marzo la Scuderia Pan di Arezzo (associazione dilettantistica affiliata Fise e Coni) organizza un incontro con il pediatra Farnetani su ‘Ora legale: un’ora in più di luce da dedicare all’equitazione, uno sport da praticare all’aria aperta’. Farnetani parlerà proprio dei benefici dello sport all’aria aperta contro i disturbi del sonno che con l’ora legale possono essere accentuati. L’incontro si terrà alle 18 in località Mulinelli 35/a (Arezzo).
Ma perchè i bimbi ‘soffrono’ per l’ora legale? “L’orologio biologico – precisa – è sfasato perché i bimbi sono molto abitudinari. Inutile mandarli a letto troppo presto. Inoltre ci sarà troppa luce: mancheranno le condizioni che il bambino solitamente associa all’ora di andare a nanna”.
Il trucco del pediatra consiste nel mandare il piccolo a letto un’ora dopo rispetto alla cifra segnata dall’orologio. “Domenica – puntualizza Farnetani, tracciando la tabella di marcia per recuperare il sonno perduto – lo manderemo a dormire alle 22. Ma a partire dal giorno dopo e per 3 sere successive, scaleremo di volta in volta 20 minuti dall’orario in cui il piccolo va a letto”. Così mercoledì tornerà a riaddormentarsi alle 21 “come se nulla fosse accaduto”, conclude il pediatra.