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Palermo: Ursino (FN), colpendo me hanno colpito Italia, politici mani sporche di sangue

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Palermo, 21 feb. (AdnKronos) – “Sono un soldato politico, cardine della mia lotta quotidiana è l’impersonalitá. Ieri sera colpendo me hanno colpito l’idea alla quale appartengo e di cui Forza Nuova si fa strumento. Hanno quindi colpito un’Italia che lavora quotidianamente, città per città, paese per paese, nelle sedi, nelle piazze, a fianco di un popolo che impara a conoscerci per quello che siamo, per ciò che doniamo”. Rompe il silenzio, Massimo Ursino, il leader di Forza Nuova Palermo pestato ieri sera a sangue nel centro di Palermo. Dopo avere lasciato l’ospedale, con la frattura del setto nasale e un trauma cranico leggero, Ursino, ha scritto un lungo post su Facebook.
“Il mio sacrificio è il sacrificio di tutti, quelle grida soffocate, quel corpo che si dimena rappresentano la ferrea volontà di una parte di popolo a non farsi legare, mani e piedi, dai legacci ideologici di una compagine che grazie a giochi elettorali o forzose mosse politiche, occupa posti di potere, aizzando la canea dell’antifascismo militante contro di noi – dice Ursino – Né elemosiniamo la presa di posizione di alcuno o la condanna ipocrita di quelle autorità politiche che almeno moralmente hanno le mani sporche di sangue. Bastiamo a noi stessi”.
“Quando vent’anni fa scegliemmo, quali capisaldi della nostra battaglia, la lotta all’aborto, all’immigrazione, alla massoneria, ci rendevamo conto di aver dichiarato una guerra – prosegue Ursino -Oggi che queste priorità sono state comprese dal popolo italiano che rimanda al mittente il ricatto morale del politicamente corretto, Il potere ci chiude ogni possibilità di dialogo costringendoci entro il recinto del cattiverio, cercando di dipingerci nella maniera più turpe e dispregiativa possibile, riuscendo a fomentare contro di noi gruppi organizzati dell’ultrasinistra, veri apologeti dell’agguato alle spalle e del rapporto 1 a 10”. “E mentre dai templi dell’odio si gridano anatemi da caccia alle streghe, dai minareti gli altoparlanti dell’informazione parlano della mia fedina penale forse per legittimare la ferocia del gesto infame”, dice ancora Massimo Ursino.