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Pediatria: l’indagine, 1 ‘under 18’ su 3 non sa stare a galla

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Roma, 28 giu. (AdnKronos Salute) – Mare insidioso per i giovanissimi italiani. Ben un ‘under 18′ su tre non sa nemmeno stare a galla. “Su 8 milioni di minori fra 5 e 18 anni, circa 2 milioni e 800 mila non riescono nemmeno a galleggiare in mare, con un grave rischio per la sicurezza”. A sottolinearlo all’AdnKronos Salute è il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, che ha condotto un’indagine elaborando le risposte di 31 fra pediatri e insegnanti di nuoto italiani, verificandola e implementandola nei giorni scorsi in occasione di un evento sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con il Comune e l’Assoalbergatori Riviera delle Palme.
“I bambini – ricorda il pediatra – possono iniziare a imparare a nuotare da 4 anni in poi. Fino a 5 anni però sono pochi quelli che sanno già nuotare. A 5 riesce a farlo, o meglio a galleggiare e spostarsi in avanti, solo il 50%, mentre 250 mila non sono ancora in grado di farlo. La percentuale di chi non sa nemmeno galleggiare scende al 40% a 6 anni, per assestarsi al 30% da 7 a 18 anni”. Fra i 4 milioni e 600 mila adolescenti di 11-18 anni, cioè quelli con maggior autonomia, “sanno nuotare in 3 milioni e 200 mila, ma solo un milione e mezzo sa farlo bene – dice Farnetani – cioè è in grado di affrontare un’emergenza in mare, anche piccola”.
Lacune da colmare, meglio ancora se in estate. “E’ importante seguire lezioni di nuoto al mare perché un bambino su 10 sa nuotare (galleggiare) in piscina, ma non sa farlo al mare. L’età migliore per imparare – continua il pediatra – è da 5 a 10 anni, perché dopo aumentano e si consolidano le paure”. Ma per far sentire il bimbo a suo agio in acqua, è bene iniziare presto: “Dal 14esimo giorno di vita fino a 8 mesi il piccolo può fare il bagno con un genitore, ma deve sentirsi sicuro e ben tenuto dal papà o dalla mamma”.
Secondo Farnetani, le vacanze al mare sono un’ottima opportunità per prendere dimestichezza con le onde. “Ma i genitori non devono improvvisarsi maestri: l’ideale sarebbe poter prendere lezioni di nuoto, non ‘fai da te’ ma con personale formato ad hoc. Sarebbe utile che gli enti locali e le associazioni di categoria offrissero gratis o a prezzi scontati queste lezioni, per la salute e la sicurezza dei giovanissimi”, conclude.