Home Nazionale Periferie: AnciSicilia, Musumeci impugni decreto davanti a Consulta

Periferie: AnciSicilia, Musumeci impugni decreto davanti a Consulta

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Palermo, 1 ott. (AdnKronos) – L’AnciSicilia chiede al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, di impugnare il decreto legge 91/2018, il cosiddetto ‘Bando Periferie’, dinanzi alla Corte costituzionale e offre il proprio supporto ai Comuni interessati nel proporre impugnativa in sede amministrativa presso il Tar di competenza. L’impatto della norma approvata nel Milleproroghe con la quale è stata prevista la sospensione fino al 2020 del Bando di riqualificazione delle periferie, ha creato ai Comuni siciliani, tenendo conto anche del co-finanziamento, “un danno economico di complessivi 500 milioni di euro e ha coinvolto 117 Comuni, tra i quali le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i nove Comuni capoluogo” spiega l’AnciSicilia. Fondi che, molti degli Enti interessati, avevano già previsto nel loro bilancio 2017 finalizzandoli alla realizzazione degli interventi per i quali avevano reso la progettazione esecutiva, arrivando, in molti casi, anche all’affidamento della stessa.
“La rimodulazione dello stanziamento di risorse destinate alle periferie – dicono Leoluca Orlando e Mario Emanule Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia – è un inaccettabile atto di disinteresse per la vivibilità di 117 Comuni siciliani e ha ignorato previsioni di legge, convenzioni firmate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e registrate dalla Corte dei Conti, progetti esecutivi, atti e impegni già assunti. Chiediamo, insieme ad Anci, che sta già predisponendo uno schema di risoluzione che sarà presentato, a giorni, in Consiglio delle Autonomie locali contenente la proposta di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale del decreto 91/2018, che tali risorse vengano, invece, confermate nel rigoroso rispetto di scelte, progetti e tempi utili per la rigenerazione urbana nella piena convinzione che un generico rinvio al 2020 rischierebbe di vanificare gli sforzi già profusi rendendo, in alcuni casi, non più attuali i progetti”.