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Pil: Cerved, +1,1% nel 2019 e +1% nel 2020

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Milano, 15 nov. (AdnKronos) – Secondo lo scenario delineato da Cerved, l’economia italiana nel suo complesso sarà caratterizzata in futuro da un moderato rallentamento coerente con la fase internazionale del ciclo economico: Pil in crescita al +1,1% nel 2019 e al +1% nel 2020. Le prospettive sono condizionate da un quadro macroeconomico molto incerto, per fattori sia esterni – politica commerciale americana, turbolenze finanziarie in Turchia e Argentina, incognite legate alla Brexit, fine del quantitative easing, graduale rialzo dei tassi di interesse avviato dalla Federal Reserve – sia interni.
L’attesa è che i bilanci delle Pmi rimangano ampiamente positivi, con fatturati e valore aggiunto in crescita e indicatori di redditività elevati: i margini lordi dovrebbero accelerare i ritmi di crescita, mentre a livello patrimoniale ci si aspetta che aumenti il ricorso al capitale di debito e prosegua il rafforzamento patrimoniale. I tassi di ingresso in sofferenza delle Pmi si avvicinerebbero ai livelli precrisi, attestandosi al 2% in termini di valori e all’1,5% in termini di numeri.
“Tuttavia – si legge nel rapporto presentato oggi da Cerved a Borsa italiana – l’evoluzione dello scenario macroeconomico italiano è pesantemente condizionata dalla crescente sfiducia dei mercati sulla tenuta dei conti pubblici, per via di una politica economica che punta su deficit di bilancio per rilanciare l’economia, derogando agli impegni presi con la Commissione Europea. I timori dei mercati hanno prodotto negli ultimi mesi un deciso aumento degli spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, con effetti potenzialmente negativi sui tassi di interesse, su cui pesa anche l’incognita del termine del programma di quantative easing a fine 2018. Un aumento prolungato degli spread potrebbe far aumentare i tassi di interesse, interrompere il ciclo positivo degli investimenti e generare pesanti conseguenze sulle Pmi, sia in termini di redditività che di rischio.