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Ponte Morandi: la proposta, Zona Logistica Semplificata per rilancio Genova

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Roma, 3 ott. (Labitalia) – Genova e il suo porto potrebbero rinascere con una Zona Logistica Semplificata (Zls). Dopo la tragedia del ponte Morandi la Regione Liguria vede nella creazione di una Zls l’opportunità di rilanciare l’area di “portualità genovese allargata”. L’istituzione delle Zone Economiche Speciali (Zes) e delle Zls in Italia è un fenomeno recente che permette di favorire gli investimenti e lo sviluppo territoriale in determinate aree portuali grazie a incentivi di natura fiscale e a regimi procedurali speciali e semplificati. In Italia sono nate le prime due Zes: in Calabria (Gioia Tauro) e in Campania (Napoli).
A rilanciare la proposta per Genova è Femoza (The World Free & Special Economic Zones Federation), organizzazione internazionale non governativa nata nel 1999 e che riceve il sostegno da parte di istituzioni e di diverse divisioni delle Nazioni. Femoza ha recentemente stipulato un accordo esclusivo in Italia con Nomos Value Research, l’advisor che si propone di trasferire il proprio know-how e la propria esperienza al servizio di Regioni, Città Metropolitane, Autorità di Sistema Portuale, pmi e grandi imprese coinvolte dalla recente istituzione delle Zez e Zls nel nostro Paese.
“Quello delle Zone Economiche Speciali è un fenomeno largamente utilizzato a livello internazionale per promuovere lo sviluppo economico delle aree portuali e limitrofe principalmente in termini di creazione di posti di lavoro e di attrazione di investimenti”, dice Juan Torrents, presidente di Femoza, che, commentando l’accordo con Nomos e l’auspicabile sviluppo di Zes e Zls anche in Italia, aggiunge: “Il caso più emblematico del successo delle Zes nell’Unione europea è quello della Polonia, che è divenuta una ‘reference’ a livello mondiale per le politiche di sviluppo incentrate sulle Zone Economiche Speciali”.
“La Polonia ha saputo, infatti, adattare le proprie norme -spiega Torrents- alle necessità del mercato in un contesto di globalizzazione e ha posto al centro della propria strategia nazionale la creazione e l’internazionalizzazione delle proprie Zes. I risultati sono evidenti ed estremamente positivi: per ogni 100 posti di lavoro in una Zes, si è assistito alla creazione di 72 posti di lavoro nella circoscrizione che la ospita e di 137 posti di lavoro in quelle limitrofe, tutti correlati all’istituzione della Zes”.
“Per quanto riguarda l’attrazione di investimenti emblematico è il caso della Cina, dove l’istituzione di Zone Economiche Speciali ha portato un aumento degli investimenti diretti esteri pro capite del 58%, principalmente sotto forma di imprese industriali estere e orientate all’esportazione”, aggiunge.
La normativa prevede che Zes e Zls possano sorgere nelle zone portuali: la prima tipologia, la Zes, è legata a territori economicamente svantaggiati (per intenderci le Regioni Obiettivo 1 in Europa, in Italia le Regioni del Mezzogiorno); la seconda tipologia, la Zls, può nascere in tutto il territorio nazionale, dove sorgano porti, retroporti, interporti e distripark. Queste zone speciali rappresentano una novità per l’Italia, mentre a livello internazionale sono largamente utilizzate: a livello globale sono state censite circa 3500 Zes. Per guidare e rappresentare questo volano di sviluppo economico è nata appunto la Federazione Mondiale delle Zone Franche e delle Zone Economiche Speciali, Femoza, che opera sotto l’egida dell’Onu.
Femoza agisce come network tra le zone franche e le zone economiche speciali in tutto il mondo offrendo la propria esperienza nell’emissione di norme, regole e processi, nella formazione di professionisti, fornendo supporto tecnico, legale ed economico, e per lo sviluppo di relazioni internazionali.
Per Mario Suglia, presidente e fondatore di Nomos Value Research, “la partnership esclusiva appena siglata tra Femoza e Nomos assume un ruolo strategico in quanto l’unione tra le competenze internazionali di Femoza sulle zone franche e le zone economiche speciali e la conoscenza del contesto economico italiano di Nomos permette di sostenere i soggetti privati e pubblici coinvolti nella creazione di Zes e Zls con un approccio ‘tailor made’”.
“Inoltre, il network sviluppato da Nomos con importanti player in ambito finanziario e industriale è uno strumento in più per sostenere l’attrazione di investimenti nelle neonate e costituende Zes e Zls in Italia. Femoza e Nomos mettono a disposizione tutto il proprio know how e le proprie relazioni per fare delle Zes e Zls italiane aree di riferimento internazionali”, conclude Suglia.