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Premi: il FiuggiStoria ad Avagliano e Palmieri

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Roma, 4 dic. (AdnKronos) – Un viaggio nel cuore di un anno decisivo della storia italiana: è quello ripercorso nel volume “1948. Gli italiani nell’anno della svolta” di Mario Avagliano e Marco Palmieri, edito da Il Mulino, che si è aggiudicato il Premio FiuggiStoria per la saggistica. I riconoscimenti della nona edizione sono stati consegnati oggi, in una cerimonia presso la Biblioteca Militare Centrale dello Stato Maggiore dell’Esercito di Via XX Settembre a Roma. Il Premio è promosso dalla Fondazione “Giuseppe Levi-Pelloni” in collaborazione con il Comune di Fiuggi e con i patrocini del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Presidenza della Regione Lazio.
Questa edizione del Premio è stata dedicata allo storico Giuseppe Galasso, ricordato da Alfredo Arpaia, presidente della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo. Il volume di Avagliano e Palmieri è un viaggio nel cuore di un anno decisivo della storia italiana, per capire gli stati d’animo alla vigilia delle elezioni più significative della vita del Paese, la difficile transizione dal fascismo alla democrazia, le strategie dei partiti, il valore dei leader quali lo statista Alcide De Gasperi, padre costituente, fautore del piano Marshall e precursore della nascita del centrismo con la clamorosa affermazione della Democrazia Cristiana, gli aiuti americani e l’ingresso dell’Italia nella Nato, gli effetti della guerra fredda, il ruolo della Chiesa nella propaganda elettorale e nella mobilitazione delle coscienze, i riflessi sovietici e l’attentato a Togliatti, i fermenti e le ribellioni, esaminati attraverso lettere e diari privati, rapporti delle autorità di pubblica sicurezza, la stampa e i cinegiornali dell’epoca.
L’Italia di De Gasperi, Bartali, Togliatti, Nenni, Pio XII, Aldo Moro, e l’Italia dei giovani di allora, tra cui un inedito Silvio Berlusconi e un imprevisto Umberto Eco, è ricostruita attraverso la briosa rivisitazione di Avagliano e Palmieri per offrire occasioni di riflessione ed intessere un sottilissimo filo con la postmodernità.