Home Nazionale Ricerca: caccia a finanziamenti, Bicocca lancia università del crowdfunding

Ricerca: caccia a finanziamenti, Bicocca lancia università del crowdfunding

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Milano, 14 giu. (AdnKronos Salute) – Il banco di prova è stato con CoderBot, il robot didattico per scuole primarie e secondarie, che in due mesi ha raccolto fondi per più di 7 mila euro (oltre il 140% dell’obiettivo fissato). Visti i risultati ottenuti, l’ateneo di Milano-Bicocca ha deciso di puntare su una nuova via per finanziare i progetti della sua comunità scientifica e lancia l’Università del crowdfunding. Un progetto aperto a tutti, da studenti ed ex studenti a docenti, ricercatori, dottorandi e dipendenti che potranno misurarsi col mercato e far camminare le loro idee. In partnership con Produzioni dal Basso – maxi community italiana di crowdfunding – l’ateneo ha messo a punto una piattaforma.
Si mira a mettere a disposizione una modalità di finanziamento alternativa e complementare ai tradizionali grant e bandi, e a incrementare il senso e l’attitudine all’imprenditorialità, spiegano i promotori dell’iniziativa varata in concomitanza con le celebrazioni del ventennale dell’università milanese. Nel sistema verranno coinvolte aziende ed enti terzi. Funzionerà così: i progetti presentati e selezionati da una commissione di esperti che riusciranno a raccogliere almeno il 50% dell’obiettivo necessario a realizzare l’idea direttamente dal crowdfunding, otterranno il restante 50% dalle aziende partner dell’iniziativa.
Il primo bando è atteso in autunno. Ma durante l’estate, attraverso i social Bicocca e Produzioni dal Basso, ci sarà una sorta di “diario di avvicinamento dedicato ai futuri fundraiser. Informazioni, suggerimenti, casi di successo e molto altro per stimolare la nascita di una cultura del crowdfunding”, sottolineano dall’ateneo. A settembre, poi, saranno organizzati workshop e altre iniziative informative per approfondire questi temi, presentare il bando in dettaglio e lanciare il sito dedicato. “È un modello innovativo – dice il rettore Cristina Messa – e per ora unico nel suo genere, almeno tra le università italiane. I progettisti selezionati riceveranno formazione e assistenza per imparare a costruire campagne di successo. I mini corsi saranno dedicati a fornire strumenti efficaci per favorire l’interesse di potenziali sostenitori. Da qui nasce l’idea di chiamare la piattaforma Università del crowdfunding”.
Dopo la pubblicazione del bando i progetti selezionati inizieranno il percorso di training che si svolgerà a cavallo tra novembre e dicembre. Entro la fine di dicembre, le campagne saranno pubblicate in piattaforma. Nella primavera 2019 scatterà la seconda ‘call for ideas’. I bandi verteranno su temi di volta in volta concordati con le aziende finanziatrici e scelti tra quelli in cui l’università può esprimere al meglio idee e innovazione.
“Questo modello di raccolta fondi – evidenzia il pro rettore alla Valorizzazione della ricerca, Danilo Porro – permetterà alle imprese di valorizzare in chiave di comunicazione il proprio impegno sociale a favore della ricerca e a studenti e ricercatori di sviluppare e ampliare i rapporti con le aziende. Per tutti, una palestra per testare e sviluppare le soft skill necessarie per confrontarsi con il mercato e l’imprenditorialità: comunicare le proprie idee e fare network con il mondo delle imprese, convincere i finanziatori a credere nel proprio progetto, attirare gli investimenti, fare gioco di squadra”.
Un’operazione “prestigiosa e interessante”, la definisce Angelo Rindone, Ceo del portale di crowdfunding Produzioni dal basso. “Il mondo dell’università e della ricerca – riflette – può utilizzare lo strumento del crowdfunding come driver per alimentare nuovi progetti coniugati a un approccio didattico che si propone di potenziare nuove competenze: dalla creazione di un business plan alla capacità di progettazione e comunicazione di un’idea, fino alla sua realizzazione”. Lo sviluppo futuro dell’Università del crowdfunding prevede la creazione di un ambiente completo che alla modalità ‘reward based’ affianchi anche l”equity based crowdfunding’, adatto al finanziamento di spin-off e start-up, nell’ottica – chiariscono dall’ateneo meneghino – di introdurre “sempre più strumenti di finanza alternativa a disposizione della ricerca scientifica e dell’innovazione”.

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