Home Nazionale Ricerca: da Unipd nuovo metodo per creare materiali e immagazzinare energia (3)

Ricerca: da Unipd nuovo metodo per creare materiali e immagazzinare energia (3)

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(AdnKronos) – “Immaginate un insieme di tante piccole molecole – racconta il Prof. Prins – in presenza di un nutriente queste molecole evolverebbero nella struttura migliore ad assimilare l’energia del nutriente, e non nella forma più stabile. Questo è un comportamento completamente opposto rispetto ai sistemi molecolari studiati finora, che in larghissima maggioranza sono assemblate nella forma più stabile. Con la strategia proposta da noi è invece possibile ottenere e mantenere strutture ad alta energia, con proprietà meccaniche completamente diverse. Abbiamo già iniziato a lavorare per sviluppare materiali con queste caratteristiche”
Questa scoperta si colloca nell’ambito della nanotecnologia. Infatti, lo studio è stato pubblicato sulla più importante rivista al mondo del settore. In questo ambito i chimici lavorano alla stregua degli ingegneri, usando però le molecole come elementi costitutivi per la costruzione di strutture con dimensioni nanometriche (grandi un milionesimo di metro). Facendo cambiamenti a livello molecolare si possono modificare radicalmente le proprietà del prodotto finale. Ora ci possiamo aspettare un’accelerazione nello sviluppo di nuovi materiali dinamici, capaci di adattarsi al cambiare delle condizioni in cui si trovano. Inoltre, il lavoro apre le porte alla creazione di nuovi sistemi capaci di convertire e immagazzinare energia chimica.
A fare questa scoperta due chimici dell’Università di Padova: il Prof. Leonard Prins e il Dr. Giulio Ragazzon. I due rappresentano un caso esemplare in cui la scienza italiana è riuscita ad attrarre talenti dall’estero (Leonard è olandese), ottenere fondi europei e valorizzare i suoi giovani. Infatti, la ricerca è stata possibile grazie al prestigioso finanziamento europeo per la ricerca – ERC – vinto dal Prof. Prins. Grazie a questi fondi è stato assunto Giulio, che nel 2016 ha ricevuto il più prestigioso premio per giovani chimici europei, lo European Young Chemist Award. Solo quattro italiani hanno ricevuto questo riconoscimento da quando esiste (10 anni). Recentemente entrambi avevano già attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, per lo sviluppo di una pompa molecolare (Nature Nanotechnology 2015) e di una nanoreattore transiente (Nature Chemistry 2016).