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Ricerca: saune frequenti riducono rischio ictus, studio su finlandesi

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Milano, 3 mag. (AdnKronos Salute) – Non solo un trattamento di bellezza, ma anche ‘amico’ di cuore e cervello. I fan di terme e Spa potrebbero presto aggiungere – con la complicità della scienza – una voce in più nella lista dei buoni motivi per frequentarle. Sembra infatti che fare saune frequenti sia associato a un ridotto rischio di ictus, secondo quanto emerge da uno studio internazionale condotto, non a caso, su abitanti della Finlandia, patria di questo trattamento.
In uno studio di follow up di 15 anni, le persone che si sottoponevano a una sauna da 4 a 7 volte alla settimana sono risultate avere il 61% di probabilità in meno di avere un ictus rispetto a chi invece limitava le sedute a una sola volta a settimana. Si tratta del primo studio prospettico su larga scala sul tema e i risultati sono pubblicati su ‘Neurology’. L’ictus, spiegano gli autori, è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo e porta con sé un pesante fardello umano ed economico per le società. Il ridotto rischio associato alla sauna è stato scoperto da un gruppo di scienziati di diversi atenei: Eastern Finland, Bristol, Leicester, Emory, Cambridge e Innsbruck.
I risultati si basano sullo studio del ‘Kuopio Ischemic Heart Disease Risk Factor (Kihd) che ha coinvolto 1.628 uomini e donne di età compresa tra 53 e 74 anni residenti nella parte orientale della Finlandia. In base alla loro frequenza di utilizzo delle tradizionali saune finlandesi (umidità relativa del 10-20%), i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: quelli che fanno una sauna una volta a settimana, quelli che la frequentano 2 o 3 volte e gli assidui che arrivano a 4-7 volte a settimana.
Risultato dell’analisi: più frequenti sono state le saune, minore era il rischio di ictus. Rispetto a chi si sottoponeva al trattamento una sola volta a settimana, questo rischio risultava più basso del 14% fra chi di sedute settimanali ne faceva 2 o 3 e scendeva addirittura del 61% nel gruppo che viaggiava al ritmo di 4-7 sessioni.
L’associazione, simile negli uomini e nelle donne, persiste – sottolineano i ricercatori – anche tenendo conto dei convenzionali fattori di rischio di ictus, come età, sesso, diabete, indice di massa corporea, lipidi nel sangue, consumo di alcol, attività fisica e status socio-economico. “I risultati sono molto significativi – evidenzia il ricercatore principale Setor Kunutsor, della Bristol Medical School – e mettono in evidenza i molteplici benefici per la salute derivanti” dalla frequentazione assidua di bagni termali.
Risultati precedenti dello studio Kihd all’University of Eastern Finland avevano già dimostrato come le saune frequenti riducessero il rischio di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. Secondo i ricercatori, i meccanismi che regolano l’associazione con un rischio di ictus ridotto possono includere una riduzione della pressione sanguigna, una stimolazione del sistema immunitario, un impatto positivo sul sistema nervoso autonomo e una migliore funzionalità cardiovascolare. In un recente studio sperimentale, infine, lo stesso gruppo di scienziati ha anche dimostrato effetti sulla rigidità della parete arteriosa, che influenzano i parametri di pressione arteriosa e funzione cardiaca.