Home Nazionale Ricerca: uovo oggi o gallina domani? La risposta ci dice chi siamo

Ricerca: uovo oggi o gallina domani? La risposta ci dice chi siamo

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Roma, 12 nov (AdnKronos Salute) – “Meglio un uovo oggi o una gallina domani?”. Perché prediligiamo una scelta piuttosto che un’altra? Quali sono i meccanismi che ci portano verso l’uovo o verso la gallina, e che tipo di persone siamo se scegliamo l’uno piuttosto dell’altra? A rispondere è uno studio condotto da un team di ricercatori padovano, pubblicato su ‘Neuroimage’. “Il nostro studio mostra che il modo di rispondere a questa domanda, e quindi l’approccio che abbiamo noi verso una ricompensa, ha una base evoluzionistica e spiega molto di come siamo”, riferisce Giorgia Cona, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova. In sintesi, è risultato che chi ha maggiore autocontrollo, preferendo aspettare per ottenere una ricompensa più grande, è più intelligente, ha maggiore memoria verbale, prestanza fisica e personalità più positiva.
“Abbiamo applicato un algoritmo tipicamente usato in economia e ingegneria, l’approccio di ottimizzazione di Pareto – precisa la studiosa – per identificare se esistano trade-off, ovverosia compromessi, tra diverse funzioni/tratti cognitivi, di personalità e di comportamento. Abbiamo individuato che tali trade-off sono associati all’approccio alla ricompensa e all’autocontrollo. Tali tratti sembrano infatti spiegare una costellazione di caratteristiche degli individui, in molti altri domini”.
I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 1.200 persone coinvolte nello Human Connectome Project, prendendo in considerazione misure legate a diverse funzioni cognitive, tratti di personalità e comportamento, così come variabili cerebrali funzionali e strutturali. “E’ risultato che, fra tutte le 300 possibili combinazioni di tratti, l’unica che portava i dati degli individui a distribuirsi significativamente in un triangolo nello spazio cartesiano era quella determinata da due misure del Delay Discounting Task, un compito che valuta la preferenza di un individuo a scegliere tra una ricompensa immediata ma di entità minore (per esempio 100 dollari ora) e una ricompensa posticipata nel tempo ma maggiore (per esempio 200 euro fra un mese)”, spiega Loren Kocillari, tra i firmatari della ricerca.
Gli studiosi hanno quindi individuato ai tre vertici del triangolo tre archetipi, che corrispondono a tre diversi stili di preferenze: il primo archetipo identifica gli individui con una preferenza stabile verso le ricompense più grandi, sebbene ritardate. Il secondo identifica gli individui che tendono a preferire le ricompense immediate, anche se più piccole. Infine il terzo archetipo corrisponde a un approccio più flessibile, ovverosia una preferenza verso le ricompense ritardate solo nel caso in cui queste siano molto grandi. “Il passo successivo è stato quello di identificare altre caratteristiche che qualificano i tre archetipi”, prosegue Maurizio Corbetta, direttore del Padova Neuroscience Center dell’università veneta.
“Le analisi – spiega – hanno mostrato che a ognuno degli archetipi sono associate caratteristiche legate alla personalità, alle funzioni cognitive, alle abitudini e alle strutture cerebrali. E’ interessante notare che le persone che riescono ad aspettare per ottenere una ricompensa più grande (che quindi hanno un maggior autocontrollo) presentano un livello più alto di intelligenza, di memoria verbale, di abilità spaziali; hanno una migliore abilità e prestanza fisica, un più alto livello socio-economico e culturale, presentano caratteristiche di personalità più positive e un maggior benessere e soddisfazione nella vita, e hanno inoltre un maggior volume di materia grigia”.
Al contrario, “gli individui che tendono a scegliere sempre la ricompensa immediata hanno più scarse prestazioni cognitive, più alti livelli di aggressività, di ostilità e di stress – continua Corbetta – un indice di massa corporea più alto, un livello socio-economico più basso, fanno un maggior uso di droghe e hanno un volume cerebrale inferiore. Inoltre, le analisi di connettività funzionale cerebrale mostrano come un miglior autocontrollo si esplica in una più forte regolazione tra aree corticali legate al controllo e aree limbiche e para-limbiche classicamente associate al piacere. Infine, abbiamo mostrato come tale tratto sia determinato poco dalla genetica, bensì venga influenzato dall’ambiente, quindi dalla selezione culturale”. Lo studio dimostra inoltre come tali differenze tra gli individui nell’approccio alla ricompensa non sono determinate geneticamente, bensì sembrano essere modellate dall’ambiente e da fattori culturali, e sono riscontrabili in diverse razze ed etnie.