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Salute: al via monitoraggio civico delle farmacie ospedaliere

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Napoli, 29 nov. (AdnKronos Salute) – Un’osservazione sul campo delle attività delle farmacie ospedaliere per misurare, dal punto di vista dei cittadini, l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti, la loro capacità di garantire i diritti del malato, nonché individuare possibili azioni di miglioramento per una organizzazione più a misura di cittadino, valorizzandone al contempo il ruolo fondamentale all’interno del Servizio sanitario nazionale. Sono questi i principali obiettivi del ‘Monitoraggio civico delle farmacie ospedaliere. Focus sulla distribuzione dei farmaci’, un progetto promosso da ‘Cittadinanzattiva’ con il patrocinio della Sifo e il sostegno non condizionante di Teva, presentato oggi a Napoli in occasione della giornata di apertura del congresso nazionale 2018 della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie.
L’attività di monitoraggio civico si realizzerà attraverso una fase di osservazione diretta da parte dei volontari del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva e interviste a cittadini, responsabili e direttori del servizio farmaceutico delle strutture ospedaliere e delle Asl. I dati del monitoraggio e le azioni di miglioramento individuate saranno presentati nella seconda metà del 2019.
“Alle farmacie ospedaliere e ai servizi farmaceutici delle Asl sono assegnati compiti molto importanti, legati ai diritti fondamentali dei pazienti, utilizzando contemporaneamente al meglio le risorse a disposizione. La crisi economica, il definanziamento del Ssn e scelte errate di politica sanitaria possono mettere a rischio la garanzia del perfetto equilibrio. Per questo abbiamo deciso di avviare questo monitoraggio civico e apprezziamo la ferma volontà della Sifo di stare al nostro fianco, mettendosi in gioco e collaborando attivamente a questa attività, nella consapevolezza che è necessario migliorare il proprio lavoro partendo da una valutazione condivisa dei servizi erogati”, ha detto Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.
“Abbiamo scelto di sostenere questo progetto di Cittadinanzattiva perché crediamo che il monitoraggio attivo dei servizi sanitari da parte dei cittadini sia un valore indiscutibile a cui puntare quando si cerca di individuare le criticità e i miglioramenti da apportare ai servizi ed alle organizzazioni – ha spiegato il presidente di Sifo, Simona Serao Creazzola – Partire dall’osservazione è d’obbligo, poiché la Sifo ha intenzione di investire sempre più nella definizione di standard professionali che possano evidenziare l’importante lavoro svolto quotidianamente nelle organizzazioni dai farmacisti delle aziende sanitarie per garantire un’assistenza farmaceutica uniforme ed un accesso equo alla cura”, ha concluso il presidente Sifo.
Il ruolo della farmacia, oggi, assume sempre maggiore rilevanza all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Il farmacista, insieme alle altre figure professionali quali ad esempio infermieri e medici, è sempre di più un punto di riferimento per il cittadino, si è sottolineato nell’incontro, contribuendo in maniera sostanziale a contrastare le disuguaglianze in sanità, garantire sicurezza delle cure, tempi e accessibilità, favorire l’aderenza alle terapie e tanto altro ancora.
Molte sono le difficoltà che, nell’ambito dell’assistenza farmaceutica, i cittadini segnalano a Cittadinanzattiva. Avvisano di problemi nell’accesso ai farmaci, anche ritardi nella erogazione delle terapie e indisponibilità dei farmaci. C’è poi un carico legato alla burocrazia, ad esempio per quanto riguarda l’accesso ai farmaci per i quali la prescrizione è subordinata al piano terapeutico, o disagi e difficoltà per le persone malate, per le famiglie soggette a spostamenti, per le giornate di lavoro perse, per i permessi lavorativi richiesti.
Tutto questo ha un impatto sulla vita delle persone e rende ancora più gravosa la condizione di malattia, soprattutto quando si convive con gravi invalidità e fragilità che possono causare scoraggiamento, incidere anche sull’aderenza terapeutica o portare a una rinuncia alle cure.