Home Nazionale Salute: esperto, mancata diagnosi apnee notturne costa 6 mld l’anno

Salute: esperto, mancata diagnosi apnee notturne costa 6 mld l’anno

0

Roma, 22 nov. (AdnKronos Salute) – Il costo della mancata diagnosi delle apnee notturne (Osas-sindrome delle apnee notturne ostruttive in sonno) ‘pesa’ sull’economia italiana per circa 6 miliardi di euro ogni anno. Il 55% di questi costi è legato al trattamento delle patologie connesse all’Osas, come malattie cardiovascolari o neurologiche; solo una esigua parte delle risorse è utilizzata per la diagnosi e la terapia della patologia. Il restante 45% dei costi, sono rappresentati dalle spese affrontate per incidenti d’auto o sul lavoro e per la ridotta produttività. A sottolinearlo, citando dati del ministero della Salute, Francesco Peverini, presidente della Fondazione per la Ricerca e cura dei disturbi del sonno Onlus e direttore del I Corso teorico-pratico di base ‘Obstructive Sleep Apnea Syndrome – Osas – Diagnosi e trattamento multidisciplinare’, in programma a Roma il 24 novembre.
In generale, aggiunge lo specialista, “in Italia l’impatto dei costi diretti ed indiretti di questa patologia non trattata è molto significativo anche in termini di qualità della vita e di rischi per la salute a lungo termine, così come considerevoli sono le spese vive affrontate da aziende e sistemi sanitari regionali. Secondo il ministero della Salute, prima di giungere alla diagnosi, un soggetto affetto da Osas costa molto alle casse pubbliche in quanto utilizza in modo maggiore i servizi sanitari e necessita di più ricoveri rispetto al resto della popolazione”.
“Una stima dell’Organizzazione mondiale della sanità ha indicato come la prevalenza globale dell’apnea notturna sia di circa 100 milioni nuovi casi per anno. Sono quasi due milioni gli italiani che soffrono di Osas, ma solo il 15-20% di essi sa di avere questa sindrome e ha affrontato con successo un percorso diagnostico-terapeutico”, spiega Peverini.
“L’Osas – spiega ancora Peverini – è un disturbo respiratorio notturno caratterizzato da ripetute ostruzioni del flusso d’aria (apnee) in grado di determinare sonnolenza diurna, disfunzioni cardiopolmonari e innescare molte altre pericolose affezioni. E molti morti sulle strade e nel mondo del lavoro: un incidente stradale su cinque ha infatti cause correlabili ai disturbi del sonno”. “Diabete e obesità sono poi le principali condizioni predisponenti alla patologia. La problematica dei disturbi del sonno e in particolare la sindrome delle apnee notturne è, insomma, una rilevante questione socio-economica”, sottolinea Peverini.
Come possono i medici rispondere a questa sfida? Secondo l’esperto “è necessario in primo luogo promuovere una più ampia conoscenza della medicina del sonno, sia a livello di corso di laurea che nelle specializzazioni. Il medico dovrebbe così avere gli strumenti per vigilare nello screening dei pazienti ad alto rischio di Osas, come già avviene per altre patologie come l’ipertensione resistente ai farmaci, l’obesità, l’insufficienza cardiaca cronica e il diabete di tipo 2, verificando costantemente la presenza di russamento, interruzioni del respiro durante il sonno e sonnolenza diurna”, conclude.

Exit mobile version