Home Nazionale Salute: passione sport ‘spezzacuore’, più rischi infarto con vittorie in casa

Salute: passione sport ‘spezzacuore’, più rischi infarto con vittorie in casa

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Roma, 29 mar. (AdnKronos Salute) – Il brivido di un gol, o di un punto segnato dalla nostra squadra preferita potrebbe mettere gli uomini, anche abbastanza giovani, a rischio di infarto. Un nuovo studio pubblicato sul ‘Canadian Journal of Cardiology’ ha infatti riscontrato un aumento dei ricoveri ospedalieri fra i maschi al di sotto dei 55 anni con sintomi di infarto miocardico, il giorno successivo alla vittoria del Montreal Canadiens, una squadra canadese di hockey su ghiaccio. Specialmente quando i match si giocano in casa.
In precedenza, lo stress emotivo e ambientale legato agli eventi sportivi era stato collegato a problemi cardiaci acuti, tuttavia questo collegamento deve ancora essere ben definito. Poiché l’hockey è parte integrante della vita canadese, i ricercatori del Montreal Heart Institute hanno voluto capire se esista o meno un link tra i match e gli attacchi di cuore. Hanno analizzato i dati dello stesso istituto relativi ai ricoveri, e hanno mostrato un’associazione tra le vittorie dei Montreal Canadiens e un aumento del rischio di infarto acuto del miocardio negli uomini, ma non nelle donne.
La maggiore incidenza è stata osservata negli uomini under 55, in molti casi predisposti a problemi di cuore, e i più alti tassi di ammissione si sono verificati dopo le vittorie in casa, con un aumento del 40% in questa fascia d’età dopo una partita trionfale per i beniamini locali. Quindi, molto più pericolo quando la propria squadra vince, piuttosto che quando perde.
“L’hockey e gli altri sport devono continuare a essere una fonte di divertimento ed eccitazione per le persone in Canada e in tutto il mondo – evidenziano gli autori – ma è importante considerare come questi eventi possono influenzare la salute dello spettatore. Le risposte emotive e le variazioni fisiologiche associate a un profilo cardiovascolare fragile potrebbero contribuire al rischio più elevato di infarto”.