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Salute: ricercatori Gb propongono tassa su carni rosse per ridurre malattie

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Roma, 8 nov. (AdnKronos Salute) – Una tassa sulla carne rossa per ridurre i danni alla salute dell’uomo, salvare dunque molte vite e, allo stesso tempo, risparmiare a livello globale miliardi di dollari da utilizzare per la cura delle malattie legate proprio all’eccessivo consumo di questo alimento, in particolare patologie cardiovascolari e tumori. La proposta arriva dai ricercatori dell’università di Oxford che hanno pubblicato uno studio su Plos One.
Gli studiosi ipotizzano una tassazione più bassa sulla carne rossa ‘semplice’ e molto più alta (fino al 110 %) su quella trasformata, in modo da indurre i consumatori a non mangiarne oltre 2 volte la settimana. Secondo le proiezioni dello studio, il consumo di carne rossa produrrebbe 860.000 decessi a livello globale nell’anno 2020, e quello di carne lavorata a 1.530.000 morti. Un totale di 2.390.000. In pratica il 4,4% di tutti i decessi previsti, nell’analisi, in quell’anno. Circa due terzi delle morti sarebbero attribuibili a ictus (per carne rossa) e cardiopatia coronarica (per carne lavorata), seguita da diabete mellito di tipo 2 e cancro del colon-retto. I costi associati all’assistenza sanitaria sono stati calcolati in 285 miliardi di dollari americani, lo 0,3% del Pil mondiale atteso in quell’anno.
I ricercatori ipotizzano una “tassazione ottimale” per definire l’imposta, variabile in ciascun Paese che tiene conto del consumo procapite e dei costi sanitari sostenuti per le malattie correlate. Con le tasse, in pratica, si recupererebbe circa il 70% dei 285 miliardi di dollari spesi ogni anno in tutto il mondo per l’assistenza specifica.