Home Nazionale Sanità: salvare 29 mln di vite entro il 2023, road map Assemblea Oms

Sanità: salvare 29 mln di vite entro il 2023, road map Assemblea Oms

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Milano, 21 mag. (AdnKronos Salute) – L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha definita “un’ambiziosa agenda per il cambiamento” che mira a “salvare 29 milioni di vite entro il 2023”. E’ la road map al centro della 71esima World Health Assembly in corso a Ginevra fino a sabato 26 maggio. A illustrarla ai circa 4 mila delegati riuniti al Palais des Nations è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha introdotto i temi di cui si discuterà in questi giorni. In cima alla lista il 13esimo ‘General Programme of Work’ (Gpw), piano strategico quinquennale dell’agenzia Onu per la sanità, finalizzato ad aiutare i Paesi a raggiungere i target sanitari inclusi nei cosiddetti Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Sullo sfondo il nuovo focolaio di Ebola che si sta fronteggiando nella Repubblica democratica del Congo, e che “dimostra ancora una volta come la sicurezza sanitaria e la copertura sanitaria universale siano due facce della stessa medaglia”, ha sottolineato Ghebreyesus. Un promemoria dei rischi per la salute globale legati alla fragilità dei sistemi sanitari. Sono alcune delle sfide su cui si concentrano quelli che l’Oms ha battezzato ‘Triple billion targets’, gli obiettivi del triplo miliardo: 1 miliardo di persone in più che beneficiano di copertura sanitaria universale (un tema tra l’altro toccato anche da Paul Kagame, presidente del Rwanda e Chair dell’Unione Africana, nel suo discorso di oggi alla World Health Assembly); 1 miliardo di persone in più tutelate meglio dalle emergenze sanitarie; 1 miliardo di persone in più che godono di salute e benessere migliori.
“Un’istituzione incaricata di difendere la salute di 7 miliardi di persone ha una grande responsabilità e deve essere mantenuta ad alti livelli”, ha evidenziato il Dg dell’Oms, ricordando gli operatori al lavoro “giorno e notte per fermare la nuova epidemia di Ebola”, persone che “stanno rischiando la propria vita per servire gli altri”, e l’avvio oggi della campagna di vaccinazione nelle aree del Paese africano colpite. “La cosa migliore che possiamo fare per prevenire future epidemie è rafforzare i sistemi sanitari ovunque – ha quindi proseguito Ghebreyesus – L’anno scorso l’Oms ha risposto a 50 emergenze in 47 Paesi e territori, dal Bangladesh alla Siria, dal Brasile alla Nigeria. Con il nuovo Gpw, si punta ad avere un impatto maggiore rispetto a quello che già facciamo”.
“Non ci accontenteremo – ha ammonito il Dg dell’Oms – di un mondo in cui tra alcuni Paesi c’è una differenza di 33 anni nell’aspettativa di vita. Non ci accontenteremo di un mondo in cui le persone si ammalano perché l’aria che respirano non è adatta. Non ci accontenteremo di un mondo in cui le persone debbano scegliere tra malattia e povertà a causa dei costi che devono affrontare per pagare le cure con le proprie tasche. Questo è tutto ciò che riguarda il nostro nuovo General Programme of Work”. Obiettivo: “Fare una differenza misurabile nella vita delle persone che serviamo”, ha rimarcato Ghebreyesus che ha messo l’accendo anche sulla necessità di fondi adeguati per l’Oms.
“Abbiamo sviluppato un ‘caso di investimento’ che descrive cosa potrebbe ottenere un’Organizzazione mondiale della sanità pienamente finanziata. Una missione ambiziosa non ha molto senso se non è accompagnata da investimenti ambiziosi”, per i quali conta non solo “la quantità”, ma anche “la qualità”. “Non potremo raggiungere” gli obiettivi “se l’assegnazione continua al livello attuale. Per eseguire il Gpw, esortiamo tutti i Paesi a sostenere l’Oms con fondi flessibili e di alta qualità”. Ghebreyesus ha poi insistito sui temi della sicurezza sanitaria e della copertura sanitaria universale che “risuonano a gran voce con i leader mondiali. Nessun sistema sanitario è perfetto e nessun paese è uguale. Il viaggio verso una copertura sanitaria universale è unico”, ha detto richiamando alla necessità di “un impegno politico”.
Fra i temi toccati dal Dg i vaccini e la lotta alla resistenza antimicrobica. Ma anche la valorizzazione del lavoro degli stagisti, per i quali si stanno valutando forme di remunerazione entro il 2020, e il possibile rilancio delle borse di studio Oms per consentire agli studenti di Paesi a basso e medio reddito di studiare all’estero (Tedros stesso beneficiò in passato di questo strumento da lui definito “prezioso” nella sua esperienza). Ma un cenno è stato riservato anche agli “scandali sessuali di cui si è appreso negli ultimi mesi e che hanno interessato alcune organizzazioni umanitarie e di sviluppo. Vorrei essere chiaro – ha detto Ghebreyesus – l’Oms ha tolleranza zero per le molestie, lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Vale ovunque, dal quartier generale al più piccolo ufficio”.