Home Nazionale Sicilia: Gentile (Pd), abolizione doppia preferenza attentato a democrazia

Sicilia: Gentile (Pd), abolizione doppia preferenza attentato a democrazia

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Palermo, 20 feb. (AdnKronos) – La proposta di modifica delle norme sulla doppia preferenza di genere, a firma di Fi, è un “vergognoso attentato alla democrazia”. Lo dice Milena Gentile, Presidente di Emily Palermo. “Attivare addirittura una procedura d’urgenza per eliminare la doppia preferenza di genere dalla legge elettorale siciliana, proprio in vista del voto alle amministrative di giugno, è un vergognoso tentativo di ripristinare il controllo capillare del voto degli elettori, esattamente il contrario di quanto affermano i proponenti in premessa – dice – La prassi frequente in tanti partiti di utilizzare la presenza femminile nelle liste esclusivamente in modo strumentale e a supporto dei candidati maschi, evidentemente non ha funzionato in tutti i comuni e per tutte le liste”. “Tanto è vero che alle ultime amministrative a Palermo si è passati dal 20% al 30% di presenze femminili in consiglio comunale – aggiunge – Se la preoccupazione dei proponenti è che “la parità di genere non si è affatto affermata” perché mai ricorrere ad una procedura d’urgenza di fronte a un reale incremento delle donne nei consigli comunali? Sarà forse questo l'”effetto distorsivo” di cui si parla nella proposta? Si tratterebbe quindi di una “distorsione” di un sistema strutturato in cui la presenza delle donne debba essere necessariamente veicolata dagli uomini. Al contrario, risulta intollerabile a qualche deputato che l’elettore, lasciato libero di fare gli abbinamenti che preferisce, generi risultati che in molti casi sfuggono al controllo”.
E ricorda: “Emily Palermo si è battuta dal 2013 perché venisse approvata la doppia preferenza di genere, piantonando l’Aula, chiamando a raccolta altre associazioni femminili e sollevando l’interesse pubblico e della stampa. Continuando fino all’estate del 2016, quando si è ripresentata l’urgenza di contrastare ulteriori tentativi di abrogazione”.