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Sud: al centro convegno su antropologa Amalia Signorelli

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Napoli, 28 nov. (Labitalia) – Il Sud al centro del convegno internazionale ‘Pensare e ripensare la contemporaneità. L’antropologia critica e i percorsi applicativi di Amalia Signorelli’, che si svolgerà il 29 e il 30 novembre nell’aula magna dell’Università degli studi di Napoli Federico II, nella sede di Vico Monte di Pietà 1, e organizzato dal dipartimento di Scienze Sociali dell’Università. “Con questo convegno dedicato ad Amalia Signorelli – dice a Labitalia Gianfranca Ranisio, tra gli organizzatori del convegno – si vuole ricordare la figura di una grande antropologa che ha profondamente innovato l’antropologia italiana aprendo nuove piste legate alle dinamiche del presente, come l’antropologia urbana, gli studi delle migrazioni, gli studi di genere, ma anche di una grande maestra, che svolgeva con passione l’attività didattica, insegnando all’Università di Napoli Federico II per oltre trent’anni”.
“Attenta conoscitrice della realtà meridionale – sottolinea – che ha iniziato a studiare già negli anni Cinquanta quando fece la sua prima ricerca da studentessa per la tesi di laurea a San Cataldo di Potenza sotto la guida di Ernesto de Martino, ha poi fatto parte dell’équipe della famosa ricerca sul tarantismo nel Salento, che ha avuto poi esito nella pubblicazione di de Martino: ‘La terra del rimorso'”.
“Negli anni Ottanta – sottolinea Gianfranca Ranisio – ha studiato il clientelismo nel Mezzogiorno producendo su questo una ricerca dal titolo significativo: ‘Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un’area interna del Mezzogiorno di Italia’, tematica intorno alla quale sono previste più relazioni nei giorni del convegno. Nel testo, che nasce dall’osservazione condotta in un piccolo paese del Cilento, sono poste in evidenza le contraddizioni e le ambivalenze culturali che il clientelismo stesso costruisce attraverso le dinamiche di inclusione-esclusione nell’accesso alle risorse pubbliche e alla loro distribuzione”.
“Anche la condizione femminile – fa notare – nella trasformazione economica e culturale del Mezzogiorno e dell’Italia tutta è stata oggetto di grande attenzione da parte di Signorelli: come testimonia la ricerca che fu poi pubblicata nel testo ‘Maternità, identità, scelte. Percorsi dell’emancipazione femminile nel Mezzogiorno’, del 2000, che si poneva l’obiettivo di analizzare il modo in cui giovani donne meridionali, con un livello di istruzione medio-superiore , sposate e con figli, autocostruivano la percezione del loro corso di vita e attraverso le loro storie di vita considerare i mutamenti, le trasformazioni intervenute nella vita delle donne meridionali”.
“Negli ultimi anni – ricorda – la sua partecipazione alle trasmissioni televisive, il suo commento da antropologa di eventi pubblici e politici l’avevano resa una figura molto nota al pubblico dei talk show, la capacità di interloquire anche sul web avevano suscitato un grande interesse e consenso verso le sue opinioni riconfermandone pienamente le caratteristiche di antropologa della contemporaneità”.
Per illustrare il contributo della studiosa al dibattito scientifico interverranno Francesco Remotti, professore emerito dell’Università di Torino, Patrizia Resta, dell’Università di Foggia, Piergiorgio Solinas, dell’Università di Siena, Fulvia d’Aloisio, dell’Università della Campania Vanvitelli, Adelina Miranda, dell’Università di Poitiers, Angela Giglia, dell’Universidad Autónoma Metropolitana di Città del Messico, Caroline White, dell’University of Cape Town, che affiancheranno nel ricordo i colleghi del dipartimento e delle università campane.