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Tmb Salario, Raggi: “L’impianto non riaprirà più”

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Roma, 12 dic. (Adnkronos) – ”ll “. E’ quanto ha scritto in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi, il giorno dopo . “L’incendio di ieri (martedì, ndr.) lo ha reso inutilizzabile e non è economicamente vantaggioso ristrutturarlo. Avevamo già in programma di chiuderlo entro il 2020. Al suo posto vorremmo realizzare un impianto di riciclo creativo, un luogo dove le persone possono portare oggetti che non usano e che avranno vita nuova. Potrà essere anche un luogo di aggregazione, in Francia li chiamano repair cafè”. ”Vogliamo risolvere il problema strutturalmente, è per questo che stiamo lavorando insieme a tutte le istituzioni per scongiurare un’emergenza rifiuti nel periodo di Natale. La cabina di regia sta lavorando senza sosta da ieri, abbiamo già una serie di soluzioni a breve e medio termine e stiamo consolidando quelle per il lungo periodo”. ”Devo ribadire che la chiusura dell’impianto avrà un costo. Se lo avessimo chiuso entro il 2020 questo costo non ci sarebbe stato in quanto le tonnellate di rifiuti indifferenziati presenti nell’impianto sarebbero state gradualmente diminuite grazie all’introduzione della raccolta differenziata. Cercheremo di ridurre al minimo un aumento della tariffa dei rifiuti, la Tari. Ho già sensibilizzato la Prefettura e il ministero dell’Ambiente per evitare speculazioni. L’Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti nella Capitale, ha già avviato le trattative con altri impianti che, nel breve periodo, ci aiuteranno a smaltire i rifiuti dell’ex Tmb Salario”.
Continuano intanto le indagini dopo il rogo. Accertamenti sono in corso per verificare quale tipologia di rifiuti fossero presenti nel Tmb Salario e per individuare la natura dei possibili inneschi. I vigili del fuoco stanno svolgendo degli approfondimenti proprio su tutti i possibili inneschi del rogo, senza escludere l’ipotesi dell’autocombustione. Da martedì, subito dopo l’incendio, sono state ascoltate diverse persone tra le quali operai, vigilantes e il responsabile dell’impianto. La Procura di Roma ha infatti disposto il sequestro del gabbiotto, dove è presente il sistema di videosorveglianza. Gli inquirenti puntano a verificare se ci sia stata o meno una manomissione delle telecamere di videosorveglianza dell’impianto fuori uso dal 7 dicembre scorso. Sull’incendio la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per disastro colposo al momento senza indagati. Accertamenti in corso anche per verificare quale tipologia di rifiuti fossero presenti nel Tmb e per individuare la natura dei possibili inneschi. I vigili del fuoco stanno svolgendo degli approfondimenti proprio su tutti i possibili inneschi del rogo, senza escludere l’ipotesi dell’autocombustione. Da ieri, subito dopo l’incendio, sono state ascoltate diverse persone tra le quali operai, vigilantes e il responsabile dell’impianto.
Intanto, l’Arpa ha rilevato un incremento dei valori del particolato (Pm10) nelle centraline Villa Ada e Tiburtina, dove ieri si sono verificati superamenti del limite giornaliero.