Home Attualità Turismo: Wanup, viaggiatori d’affari italiani prenotano da soli hotel

Turismo: Wanup, viaggiatori d’affari italiani prenotano da soli hotel

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Roma, 3 apr. (Labitalia) – I viaggiatori d’affari italiani abituali scelgono l’hotel ed effettuano da soli la prenotazione (46,5%), gli spagnoli scelgono l’hotel ma fanno prenotare da qualcun altro in azienda (28,3%), i tedeschi fanno fare tutto a una persona dell’azienda (27%) e gli inglesi si affidano a un’agenzia viaggi esterna all’azienda (23,3%). Questi sono solo alcuni dei molti dati contenuti nell’edizione 2017 del rapporto Wanup ‘Fedeltà nel settore dei viaggi’, la prima indagine che mira ad analizzare l’impatto dei programmi di fedeltà alberghiera e le preferenze e i desideri dei viaggiatori europei.
L’indagine online è stata condotta da Alpha Research per Wanup, il primo club di fedeltà alberghiera che riunisce hotel indipendenti di qualità e rinomate catene alberghiere in un’unica alleanza globale, su un campione di 6.000 viaggiatori d’affari tra i 25 e i 55 anni che hanno viaggiato un minimo di 6 volte negli ultimi 12 mesi per motivi di lavoro e che hanno soggiornato in una struttura alberghiera almeno 3 volte. Lo studio ha inoltre effettuato un’analisi comparativa basata sull’età, confrontando le abitudini della Generazione X e quelle dei Millennial.
L’uso del mobile durante un viaggio d’affari è più comune tra i Millennial rispetto agli appartenenti alla Generazione X. I rispondenti sotto i 35 anni, infatti, dichiarano di organizzare il viaggio attraverso app come Tripcase (62,8%, contro il 51,5% della Generazione X), di prenotare mezzi di trasporto attraverso app come Cabify, Uber o MyTaxy (70,3%, contro il 57,9% della Generazione X) e di usare chatbot o servizi di messaggistica istantanea per comunicare con l’hotel (50,3%, contro il 38,9% della Generazione X).
Inoltre, i Millennial sono più propensi a condividere le loro abitudini di consumo per ottenere servizi personalizzati (74,2%) rispetto alla Generazione X (67,1%). L’e-mail è lo strumento preferito per comunicare con l’hotel, sebbene i viaggiatori tra i 36 ei 55 anni scelgano di usarlo di più (43,3%) rispetto ai viaggiatori più giovani (34,1%), le cui abitudini sono più divise tra tutti i canali (telefono, chat e social media).
L’obiettivo principale dello studio era di valutare lo stato della fedeltà alberghiera tra i viaggiatori d’affari dei principali Paesi europei quali Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, prendendo in considerazione come fattori decisivi per la scelta l’innovazione e la tecnologia offerta. Le informazioni sono state raccolte attraverso un’indagine online realizzata nel luglio 2017, su un campione di 1.200 persone per paese.
La ricerca Wanup rivela anche alcune differenze tra i viaggiatori d’affari abituali di sesso maschile e quelli di sesso femminile. Dei 6.000 cittadini europei intervistati, solo il 38,1% dei viaggiatori d’affari abituali era di sesso femminile, il che indica che il gender gap all’interno delle aziende è ancora prevalente.
Inoltre, i risultati hanno anche rivelato che di tutte le donne intervistate, solo l’11,2% sono imprenditori o proprietari di un’azienda, rispetto al 15% degli uomini. Gli uomini preferiscono soggiornare nelle catene alberghiere (53,3%, contro il 51% delle donne), mentre le donne preferiscono i boutique hotel (19%, contro 18% degli uomini). Infine, le donne condividono più facilmente degli uomini le proprie esperienze sui social media (67%, contro il 62% degli uomini).
“Questo rapporto è importante perché ci aiuta a comprendere il livello di penetrazione dei programmi di fedeltà alberghiera nei maggiori Paesi europei insieme alle preferenze e ai desideri del consumatore”, ha dichiarato Guillermo Vallet, founder & executive president di Wanup.
“I risultati mostrano che c’è ancora molto da fare per rendere questi programmi davvero appetibili e soddisfacenti per i viaggiatori abituali europei e che il modello di business della nostra alleanza globale di hotel va nella giusta direzione”, ha concluso.