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Università: Miur, Atto indirizzo su anticorruzione e trasparenza

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Roma, 15 mag. (AdnKronos Salute) – Dai codici etici alla figura del responsabile anticorruzione; dalla trasparenza nella gestione delle risorse destinate alla ricerca, alla prevenzione dei conflitti di interessi che possono determinarsi quando il personale docente o della ricerca ha incarichi anche all’esterno. Sono alcuni dei temi affrontati nell’Atto di indirizzo in materia di anticorruzione che è stato inviato oggi ad atenei ed enti di ricerca. Il documento arriva a valle dell’aggiornamento del Piano nazionale anticorruzione, approvato con apposita delibera lo scorso novembre, che per la prima volta contiene una sezione dedicata all’università.
Sezione attraverso la quale l’Autorità nazionale anticorruzione Anac ha invitato il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca a raccomandare agli atenei e, per quanto compatibile, agli enti di ricerca, l’adozione di misure per contrastare fenomeni di corruzione, cattiva amministrazione e conflitto di interessi. Il documento è da oggi disponibile sul sito del Miur ed è stato inviato ai rettori delle università, ai presidenti degli enti di ricerca vigilati dal ministero e al presidente dell’Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
“L’Atto di indirizzo che emaniamo è frutto di un lungo lavoro che abbiamo portato avanti in questi mesi con l’Anac – sottolinea il ministro Valeria Fedeli – Lavoro che ha visto anche il coinvolgimento, in appositi tavoli tecnici, durante la stesura del Piano nazionale anticorruzione dei rappresentanti del mondo universitario (Crui e Cun), degli studenti, dell’Anvur. E’ stato fatto un percorso importante e di grande rilievo – aggiunge – che offre una linea comune di intervento al sistema accademico su un tema particolarmente sensibile come quello dell’anticorruzione, della trasparenza. Aver inserito le università nell’aggiornamento del Piano nazionale anticorruzione è stata una scelta precisa, in linea con le politiche di rilancio e innovazione del nostro sistema accademico e della ricerca portate avanti dal Governo uscente. Il tassello che riguarda la trasparenza, l’assunzione di responsabilità, la corretta gestione dei procedimenti amministrativi è fondamentale. Con le linee che offriamo agli atenei sarà possibile da un lato valorizzare la parte migliore dell’università e il suo contributo allo sviluppo del Paese, dall’altro intervenire su alcune criticità applicative di istituti normativi di rilevante portata”.
L’Atto di indirizzo è suddiviso in tre parti: la prima contiene una ricognizione degli interventi richiesti da Anac che esigono provvedimenti di tipo regolatorio, di rango legislativo/normativo o amministrativo; la seconda contiene una ricognizione degli interventi richiesti da Anac direttamente alle università; la terza riguarda gli ‘Istituti di particolare interesse per il sistema universitario e della ricerca’, specie in materia di situazioni di possibile conflitto di interessi, e ha dato il proprio contributo l’Anac come previsto dall’aggiornamento del Piano nazionale anticorruzione.
Fra i punti chiave del documento la necessità di proseguire gli sforzi già messi in campo dal Miur per rendere sempre più accessibili i fondi per la ricerca, superando la frammentarietà del quadro dei finanziamenti e di governance attualmente esistente. Sarà sollecitata anche la partecipazione di tutti i docenti universitari all’albo ‘Reprise’ dei valutatori dei progetti di ricerca, per ampliarne il numero e garantire quindi una rosa molto più ampia di esperti da poter coinvolgere. Per il reclutamento dei docenti universitari si ricorda la sollecitazione dell’Anac a favorire le procedure concorsuali aperte agli esterni. Anac e Miur, si legge sempre nell’Atto di indirizzo, predisporranno apposite linee guida per orientare e promuovere un nuovo ciclo di codici di comportamento/etici da parte delle università.
Sarà rivista la disciplina che regola le università telematiche, per renderla più rispondente alle caratteristiche del settore e al contempo omogenizzarla con quella relativa agli atenei tradizionali. Indicazioni sono date anche in merito al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza: per tale ruolo va garantita l’indipendenza dalla sfera politico-gestionale. La terza parte del documento è infine dedicata, in particolare, al tema delle incompatibilità e delle attività esterne dei docenti delle università, con lo scopo di offrire per la prima volta un regime di azione omogeneo fra gli atenei che finora si sono mossi in modo diverso anche a causa di difficoltà interpretative della legislazione vigente. Attività di consulenza, esercizio di attività libero-professionali, titolarità della partita Iva, attività negli enti senza scopo di lucro sono fra gli argomenti trattati. Con l’invito finale agli atenei ad adeguare i regolamenti interni recependo le indicazioni contenute nell’Atto di indirizzo.