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Voucher: Uiltucs, non è la risposta, non ha senso per turismo

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Roma, 13 lug. (AdnKronos) – “Il voucher non è la risposta”: è questo strumento, “abusato e non certo propedeutico alla stabilizzazione contrattuale”, a finire nel mirino della Uiltucs, categoria della Uil che si occupa di turismo, che per voce del suo segretario generale Bruno Boco ne stigmatizza l’uso e l’abuso. “L’uso di questo strumento – spiega Boco – non ha alcun senso per il settore del turismo. È una tipologia contrattuale che non alimenta certo l’occupazione, né la stabilità, portando con sé, invece, variabili di non semplice gestione nel mercato del lavoro”.
“Al posto dei voucher, infatti, ci sono molti altri strumenti, già previsti: basta solo applicarli. È dimostrato, infatti, che a una diminuzione dei voucher corrisponde un incremento dei contratti stagionali. Quest’ultima non è certo una forma contrattuale su cui invitiamo a puntare con sregolatezza – fa sapere la Uiltucs – essendo contratti comunque improntati a criteri di spiccata flessibilità, ma rispetto a scelte come quella dei voucher mantengono alcune importanti tutele per i lavoratori coinvolti: ci riferiamo soprattutto a trattamenti economici, contributivi e previdenziali; senza tenere conto che con l’uso del voucher si rende impossibile l’accesso all’indennità di disoccupazione di cui godono moltissimi lavoratori del settore al termine dell’attività stagionale”.
“In definitiva, gli strumenti per regolamentare alcune prestazioni in questo delicatissimo settore “esistono già – conclude il segretario generale Boco – vanno solo usati. Non diffondiamo ulteriori armi di precarietà le cui vittime sarebbero solo i lavoratori stagionali”.