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Ad Arezzo un nuovo dottorato industriale di ricerca con quindici borse finanziate dal mondo del lavoro

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Ad Arezzo un nuovo dottorato industriale di ricerca con quindici borse finanziate dal mondo del lavoro
università studenti pionta

Domani, venerdì 4 ottobre, linaugurazione nel campus del Pionta con la partecipazione del rettore dellAteneo Francesco Frati

Un nuovo Corso di dottorato di ricerca sarà inaugurato domani, venerdì 4 ottobre, ad Arezzo, presso il Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena. Si tratta di un dottorato industriale progettato e realizzato insieme a Fondazione Adapt, che sarà frequentato da 22 studenti, 15 dei quali beneficeranno di borse finanziate dal mondo del lavoro per svolgere ricerche concordate con le imprese sui temi della formazione e dell’innovazione organizzativa.

All’inaugurazione e presentazione del Corso di dottorato, dal titolo “Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro”, coordinato dal professor Claudio Melacarne, interverranno anche il rettore dell’Ateneo Francesco Frati e il direttore del Dipartimento con sede ad Arezzo Ferdinando Abbri, oltre a rappresentanti di aziende e associazioni di categoria coinvolte nel percorso formativo (dalle ore 14 nell’aula magna del campus del Pionta, viale Cittadini).

“I nostri dottorandi si formeranno nell’alternanza tra studio e lavoro – spiega il professor Melacarne -, acquisendo competenze di ricerca direttamente sul campo, insieme ai loro potenziali futuri datori di lavoro e con la supervisione scientifica dei docenti universitari. C’è chi per esempio si specializzerà nella gestione delle trasformazioni del lavoro e della formazione nell’industria 4.0, chi svilupperà ricerche applicate alla gestione della multiculturalità in azienda, chi approfondirà i temi della definizione e gestione delle professioni emergenti. Ciascun percorso è così pensato per fare ricerca utile, che produca cambiamenti tangibili e aumenti l’occupabilità dei futuri dottori di ricerca”.