Home Cultura e Eventi All’Arezzo Raro Festival arriva la Traviata “degli specchi”

All’Arezzo Raro Festival arriva la Traviata “degli specchi”

0
All’Arezzo Raro Festival arriva la Traviata “degli specchi”

All’Arezzo Raro Festival arriva la Traviata “degli specchi”. Si veste di magia lo strepitoso Anfiteatro Romano per ospitare domani, venerdì 26 luglio e domenica 28 luglio alle ore 21.00 una delle più celebri opere di Giuseppe Verdi.

Il maestro Donato Renzetti dirige la Filarmonica Gioachino Rossini e un cast dove figurano: Irina Dubrovskaya (Violetta), Alessandro Liberatore (Alfredo Germont), Mario Cassi (Giorgio Germont), Mariangela De Vita (Annina). Regia e luci Henning Brockhaus, coreografie Valentina Escobar, scene Josef Svoboda, ricostruzione scenografica Benito Leonori, costumi Giancarlo Colis. Allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio Macerata e della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, riproduzione scene in scala ridotta Fondazione Pergolesi Spontini.

La Traviata che va in scena ad Arezzo propone un allestimento particolarissimo e originale, noto come “degli specchi” che, realizzato nel 1992 dall’Associazione Arena Sferisterio di Macerata e dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, è ormai un classico che ha ricevuto apprezzamenti in tutto il mondo. Il tempo dell’azione è collocato intorno al 1900, i costumi sono ispirati alla pittura di Giovanni Boldini: abiti impalpabili, personaggi in abiti leggeri perché siamo nel salotto della più bella prostituta di Parigi. Spettacolare la scenografia giocata con un enorme specchio che da un lato limita e concentra l’azione su un punto focale, dall’altra offre uno straniamento della verità di un dramma che riflette il sacrificio di una creatura quale esito tragico del voyeurismo erotico maschile. Lo specchio, dunque, riflette l’azione scenica. Le singole scene sono invece dipinte su grandi teli poste a terra come enormi tappeti sopra i quali si muovono gli attori. Questa mescolanza tra pittura e realtà crea un caleidoscopio di suggestioni e, quando alla fine non ci saranno più immagini e il pavimento rimarrà desolatamente nudo, vorrà dire che il tempo delle illusioni è finito. Con un colpo di scena finale, lo specchio catapulterà il pubblico nell’azione, confondendo vittima e colpevole: tutti saremo responsabili nei confronti di quel mondo di “deboli” di cui anche Violetta faceva parte.

Tra i protagonisti, Violetta Valery è interpretata dalla giovane e talentuosa soprano Irina Dubrovskaya. Dotata di un’ottima tecnica e di una presenza che affascina, sul palco sa dimostrare notevole padronanza e un grande controllo delle sonorità, con un’ampia estensione vocale.  In scena anche Mario Cassi, una delle grandi voci di Arezzo che veste i panni di Germont, padre di Alfredo. Cassi è considerato uno dei migliori cantanti d’opera nel panorama artistico internazionale, il suo grande talento vocale e la sua presenza scenica si combinano con una capacità recitativa di grande intensità.

Nel ruolo di Alfredo Germont, coprotagonista dell’opera c’è Alessandro Liberatore, tenore romano sempre più apprezzato a livello italiano e internazionale con l’interpretazione di titoli come: La Bohème, Madama Butterfly, La clemenza di Tito a Bergen, Nabucco e altri.

Mariangela de Vita, mezzo soprano, veste i panni di Flora Bervoix, amica e confidente di Violetta.

La soprano Serena Muscariello è Annina, cameriera al servizio di Violetta. Il ruolo di Gastone, Visconte di Létorières che presenta Alfredo Germont a Violetta, è del tenore Enzo Peroni mente il barone Douphol, protettore di Violetta è il baritono Donato di Gioia.  Il marchese d’Obigny, amico di Flora è portato in scena dal basso Mattia Pauluzzo e il ruolo del dottor Grenvil è affidato a Marco Pauluzzo, basso. Il personaggio di Giuseppe, servo di Violetta è interpretato dal tenore Gianluca Sorrentino, il domestico di Flora è Lodovico Ravizza, basso, e infine un commissionario è Riccardo Bosco, basso. Le parti corali sono affidate al Coro Lirico Siciliano di Catania, diretto dal Maestro Francesco Costa.

L’ORCHESTRA

La Filarmonica Gioachino Rossini nasce nel 2014 grazie all’impegno del Maestro Michele Antonelli assieme a una formazione di musicisti dalla consistente esperienza internazionale. Il Direttore principale è il Maestro Donato Renzetti, con il quale sono stati sviluppati diversi progetti artistici e realizzate diverse incisioni discografiche. Nel 2016 si avvia “Rossini in Viaggio” percorso musicale per la valorizzazione delle composizioni rossiniane con concerti in Italia e all’estero. Nel 2019 la Filarmonica e il Maestro Renzetti hanno avviato a Pesaro il Progetto Brahms per direttori d’orchestra.

Oltre alla replica di Traviata che il 28 luglio chiuderà il festival, tra gli appuntamenti ancora in programma, sabato 27 luglio, alle ore 21.00, il Teatro Petrarca ospita “L’arte dell’incontro” un concerto dedicato a Maurizio Fabrizio

Nato da un’idea di Donato Renzetti il festival è voluto e prodotto dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dal Comune di Arezzo insieme alla Filarmonica Gioachino Rossini con media partner Classica HD, il canale di Sky esclusivamente dedicato alla musica classica e reso possibile da sponsor e partner come Polo Museale della Toscana, C-Way, Fraternita dei Laici, Coingas, Conad, Camu-Casa della Musica, Ubi Banca, Fondazione Ivan Bruschi, con la collaborazione tecnica di Poti Pictures.

I biglietti sono in prevendita presso OFFICINE DELLA CULTURA (via Trasimeno 16, Arezzo; tel 338 8431111 – [email protected]), oppure online su TICKETONE www.ticketone.it.

Informazioni www.fondazioneguidodarezzo.com; www.arezzorarofestival.com