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Arezzo verso una mobilità a zero emissioni

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Arezzo verso una mobilità a zero emissioni

Trasformare Arezzo in una città in cui muoversi in sicurezza e rispettando l’ambiente, soprattutto attraverso sistemi di mobilità dolce e a zero emissioni, crediamo non sia un sogno ma una priorità e un obiettivo realistico, concretamente perseguibile.

Città storica, di piccole dimensioni e molto fortunata per il contesto ambientale in cui è collocata Arezzo vanta, in genere, posizioni invidiabili nelle classifiche nazionali sulla vivibilità urbana, ma i parametri relativi alla mobilità raccontano, ormai  da molti anni, un’altra faccia della nostra città.

Ad Arezzo  sono presenti 67 auto/100 ab, indice fra i più alti d’Italia; solo 0,20 m2/ab sono dedicati ad isole pedonali; i percorsi ciclabili  rappresentano soltanto 4,9 m/100ab.

Dai dati  ISTAT risulta che gli aretini si spostano prevalentemente utilizzando l’auto privata (66%). Solo il 16% utilizza il trasporto pubblico, il 12% si sposta a piedi e pochi in bicicletta (3%).

Gli effetti di questi dati si leggono purtroppo sulla salute e sull’ambiente:  nel 2017 si registrano 0,91 morti per incidente stradale ogni 10000 abitanti e i dati sulla qualità dell’aria non sono confortanti sia per NO2 (27,5 µ gr/m3 media) che per O3 (35 giorni di superamento dei limiti in un anno).

La fotografia che emerge è quella di una città che ancora deve fare molti passi in avanti. Il livello di accessibilità di Arezzo attraverso TPL, car sharing e bici è solo del 19% e ad oggi gli spostamenti compiuti con mezzi a zero emissioni costituiscono una percentuale ancora insufficiente, 15%.

Gli strumenti di pianificazione locale, come il PUMS in fase di discussione e approvazione,  non sembrano ancora prendere seriamente in carico l’obiettivo di invertire la rotta. La mobilità sostenibile non si raggiunge, infatti, con lo snellimento e la fluidificazione del traffico e l’aumento di offerta di strada. Più strade a disposizione generano, invece, maggior flusso veicolare e non accrescono la mobilità, tanto meno la mobilità sostenibile.

Le limitate dimensioni dell’area urbana, attraversabile a piedi in poco più di 20 minuti, costituiscono un importante punto di forza per riorganizzare all’insegna della mobilità dolce gli spostamenti nella città. La struttura urbanistica con la quale Arezzo si è sviluppata presenta invece alcuni elementi di fragilità, come il fatto che più di un terzo degli abitanti vivono nelle frazioni e da esse si spostano quotidianamente per accedere ai vari servizi.

Riteniamo che Arezzo abbia le caratteristiche e le potenzialità per cogliere la sfida del cambiamento, verso un sistema di mobilità sostenibile e a zero emissioni, possibile attraverso la riorganizzazione strutturale dei servizi e degli stili di vita e un sistema chiaro di incentivi alla mobilità dolce e alternativa e disincentivi all’utilizzo dell’auto:

  • Rendere la città all’interno della cinta muraria un’oasi della mobilità dolce, pedonale e ciclabile, garantendo condizioni di sicurezza attraverso una zona 20 omogenea e continua, doppio senso ciclabile in tutte le strade, parcheggio di superficie ridotto ai soli residenti, in modo che l’auto divenga un’opzione solo residuale
  • Valorizzare la funzione dei parcheggi perimetrali esistenti (Baldaccio, Mecenate ecc) disincentivando i parcheggi interni alla città e riservando la Cadorna solo ai residenti
  • Realizzare percorsi ciclabili e pedonali in sicurezza nelle radiali principali e dalle frazioni più vicine
  • Realizzare sistemi di sicurezza sulle rotatorie urbane e, ove occorra, sottopassaggi
  • Razionalizzare i passaggi ciclopedonali, realizzandoli solo con criteri di visibilità e sicurezza

 

Accanto a questi interventi di ordine tecnico progettuale riteniamo fondamentale lavorare contemporaneamente per risolvere alcuni nodi legati anche alle consuetudini che incidono molto sulla mobilità:

  • razionalizzare il TPL intervenendo su percorsi e cadenze soprattutto in fasce orarie di maggiore utenza
  • favorire la diffusione di nuovi sistemi di trasporto collettivi come il car sharing, valorizzando maggiormente luoghi strategici della città, come ad esempio la stazione
  • Sperimentare, anche attraverso progetti pilota, nuovi sistemi di mobilità per le zone di maggiore fruizione ricreativa (cinema multisala, centro affari, centri commerciali, ecc)
  • Realizzare condizioni di sicurezza intrinseca permanente (aree pedonali, zone 20 e 30) nelle aree circostanti alle scuole. Attivare sperimentazioni e progetti pilota per affermare modalità di spostamento casa-scuola sostenibili e sicuri, valorizzando esperienze già condotte in passato e iniziative spontanee attualmente in essere