Home Politica “Bollette dell’acqua e numeri al lotto”: nota dell’assessore Marco Sacchetti

“Bollette dell’acqua e numeri al lotto”: nota dell’assessore Marco Sacchetti

0
“Bollette dell’acqua e numeri al lotto”: nota dell’assessore Marco Sacchetti

“Bollette dell’acqua e numeri al lotto”: nota dell’assessore Marco Sacchetti

 

In questi giorni è uscito un comunicato del Comitato acqua pubblica di Arezzo in cui ironicamente si evidenziava il primato di Arezzo quale città con la bolletta dell’acqua più salata dell’intera regione. Come spesso è accaduto in questi ultimi anni, per perorare una legittima, e anche per certi aspetti condivisibile, battaglia del comitato sul tema della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato si sono diffuse purtroppo informazioni non sempre veritiere e mirate a palesare un’inadeguatezza dell’attuale gestione.

Ma poiché nell’ultimo comunicato vengono sciorinati dei numeri e sui numeri non si può bleffare ritengo necessario replicare. Pertanto mi sono rivolto all’Autorità idrica toscana, ovvero al soggetto pubblico, che per conto di tutti i Comuni della Toscana sovraintende, insieme all’autorità nazionale, alle tariffe del servizio idrico integrato. I numeri che l’autorità mi ha fornito sono di ben altro tenore rispetto a quelli veicolati dal Comitato acqua pubblica di Arezzo. Innanzitutto il campione preso a riferimento, ovvero una famiglia di 3 componenti con un consumo medio annuo di 190 metri cubi, non è un campione statisticamente significativo. Si tratta infatti di poche famiglie, per di più “sprecone” di acqua. I numeri ci dicono infatti che la famiglia media aretina risulta costituita da 2,3 componenti con un consumo medio annuo di circa 94 metri cubi. Pertanto, se vogliamo essere onesti nell’analizzare i numeri è a una famiglia-tipo diversa che dobbiamo riferirci per capire se Arezzo ha o no il triste primato dell’acqua più cara. Prendiamo allora al riguardo una famiglia composta da 3 persone con un consumo medio di 120 metri cubi. I costi della bolletta, considerati tutti i fattori che vi concorrono, sono i seguenti:

Pisa (Acque) 412 euro

Acquedotto del Fiora (Siena e Grosseto) 397 euro

Nuove Acque (Arezzo) 362 euro

Massa e Carrara (Gaia) 360 euro

Firenze, Prato e Pistoia (Publiacqua) 349 euro

Livorno (ASA) 338 euro

Lucca (Geal) 244 euro

Arezzo pertanto non ha nessun primato ma si colloca a centro gruppo. Il tenore della classifica non cambia se prendiamo a riferimento una famiglia tipo di 4 persone ma con un consumo medio di 150 metri cubi: il costo medio annuo per Arezzo è di circa 420 euro. Siamo ben lontani dai 716 euro riportati dal comitato. E poi se l’acqua è un bene prezioso che deve essere tutelato è anche giusto che una famiglia “sprecona” costituita da 3 componenti e che consuma 190 metri cubi di acqua all’anno paghi di più delle altre. Anche perché molto probabilmente non usa l’acqua solo per usi domestici.

I numeri in sostanza ci dicono che Arezzo non gode di nessun primato sul caro bollette. Un primato, però, ce l’ha: quello della rete con minori perdite della Toscana.

Concludendo ritengo poco corretto fornire delle cifre solo per indurre chi legge a fare delle valutazioni sulla gestione del servizio idrico, valutazioni che poi non possono basarsi solo ed esclusivamente sul costo della bolletta. L’eccessiva semplificazione, operata dal Comitato acqua pubblica di Arezzo, su problematiche di per sé complesse come quelle poste dalla gestione del servizio idrico integrato non aiuta certo la cittadinanza e l’opinione pubblica a capire e quindi a essere consapevoli se intraprendere o meno una percorso per la ripubblicizzazione dell’acqua.