Home Attualità Defibrillatore alla Chiassa Superiore: inaugurazione e corso di formazione

Defibrillatore alla Chiassa Superiore: inaugurazione e corso di formazione

0
Defibrillatore alla Chiassa Superiore: inaugurazione e corso di formazione
Defibrillatore

Sabato 13 luglio l’Ordine degli infermieri formerà 20 cittadini della Chiassa, alle 19 la cerimonia nella piazza della chiesa

Un privato ha donato il defibrillatore, il gruppo Fratres ha acquistato il supporto per installarlo e l’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo ha organizzato gratuitamente il corso di formazione per utilizzarlo. E’ un vero e proprio percorso virtuoso quello che si è attivato alla Chiassa Superiore per cardioproteggere il paese e per l’occasione è stato organizzato un vero e proprio evento di festa che si svolgerà sabato 13 luglio nella piazza della Chiesa.

Nel pomeriggio i locali parrocchiali ospiteranno il corso di formazione per il corretto utilizzo del defibrillatore, al quale hanno già aderito 20 cittadini della Chiassa, mentre la cerimonia di inaugurazione avrà inizio alle 19 con gli interventi del parroco Don Francesco, della ditta Patrone Edile che ha acquistato e donato lo strumento, del Presidente del gruppo Fratres “Papa Giovanni Paolo II” Carlo Mencarelli e con quello del Presidente dell’Ordine degli infermieri Giovanni Grasso, ai quali si aggiungeranno quelli delle autorità, tra le quali è annunciata la presenza del Vescovo Monsignor Riccardo Fontana.

Alle 19.30 è in programma una simulazione di rianimazione cardio-polmonare e di utilizzo del defibrillatore nella piazzetta adiacente alla chiesa con il docente infermiere Luca Bichi e la serata si concluderà, per chi lo vorrà, con una cena alla pizzeria della parrocchia. “Abbiamo curato volentieri l’organizzazione dell’evento – spiega il Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche Giovanni Grasso – mettendo insieme tutte queste varie realtà con la consapevolezza che davvero il gesto della donazione unisce e rende più forti, come recita l’invito della manifestazione.

E’ un modo ulteriore per declinare la figura dell’infermiere vicino al cittadino che è alla base del nostro agire”, conclude Grasso.