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Il 23 novembre “Di anonimo amore” va in scena al Dovizi di Bibbiena

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Il 23 novembre “Di anonimo amore” va in scena al Dovizi di Bibbiena

Secondo appuntamento con “Vivere è un’arte, arte è vivere”, il ciclo di incontri ed eventi organizzati da Koinè per promuovere l’arte quale strumento di autonomia e indipendenza. Dopo il convegno al Mecenate di Arezzo, con il Comune e il Museo di Castiglion Fiorentino, si passa al teatro con un’iniziativa programmata per sabato 23 novembre al Dovizi di Bibbiena. Protagonisti la cooperativa Koinè, il Centro Isola che non c’è, la Compagnia “Un caldo del demonio”. Il patrocinio è del Comune di Bibbiena.

Alle 17.30 sarà illustrato il ruolo del teatro nell’evidenziare come le differenze, le fragilità e le imperfezioni possono essere riconosciute come valore umano.Un caldo del demonioè una compagnia di teatro sociale formata da ospiti del Centro Diurno “L’isola che non c’è”  di Bibbiena, studentesse e studenti del Liceo delle Scienze Umane e dell’IPSC di Poppi  e allievi e allieve della Facoltà di Psicologia di Firenze. Il progetto è stato ideato e condotto dal due psicologi – psicoterapeuti con lunga esperienza sul campo teatrale e dell’inclusione sociale: Francesco Ridolfi ed Elisabetta Pesci. La compagnia è nata come risultato della prima esperienza del Laboratorio di Teatro Sociale tenuto presso il centro diurno  cinque anni fa. Perché questo nome: l’insofferenza tipica dell’adolescenza, la rabbia che ne scaturisce, un corpo che rende prigionieri – temporaneamente, ottimisticamente – e che metaforicamente può essere paragonato al caldo insopportabile del deserto, un caldo del demonio, appunto“.

Di questo e del valore del teatro parleranno, alle 17.30, gli stessi Ridolfi e Pesci e Paolo Peruzzi, Direttore di Koinè. Con loro Elena Turchi di “Isole comprese” di Firenze : “il teatro sociale è diretto a persone che apparentemente con il teatro non hanno niente, o ben poco, a che fare. Il nome “Isole Comprese” sembra sottolineare la volontà di integrare questa categoria di persone che vivono ai margini della società. Queste persone sono come “isole” che, ripeto, apparentemente con il teatro non hanno niente a che fare“.

Alle 18.30 la Compagnia “Un caldo del demonio presenterà lo spettacolo “Di anonimo amore. Fatti e misfatti del maleficio della culla”. E’ lo spettacolo più recente della Compagnia e lo racconta Elisabetta Pesci: “”Di anonimo amore” è l’ultimo prodotto dalla compagnia: “il  nostro sguardo si pone nuovamente a come possa il limite insito nella natura umana essere occasione di creatività e generatività per ciascuno rispetto a se stesso e agli altri. Il pensiero che questo spettacolo sviluppa spinge ad una domanda: possono le differenze, le fragilità e le imperfezioni essere riconosciute come valore umano? Seguendo la suggestione che ci proviene dalla fiaba, abbiamo individuato in Biancaneve, La Bella Addormentata e La Principessa sul Pisello tre tracce di lavoro su cui si è impiantato lo spettacolo arricchito dai contributi autobiografici di tutti i partecipanti“.

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