Home Attualità IST – Epidemia diabete: in Toscana ne soffre quasi il 5% della popolazione. La cura della bocca possibile prevenzione e controllo

IST – Epidemia diabete: in Toscana ne soffre quasi il 5% della popolazione. La cura della bocca possibile prevenzione e controllo

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IST – Epidemia diabete: in Toscana ne soffre quasi il 5% della popolazione. La cura della bocca possibile prevenzione e controllo
Simone Marconcini

“Tra le infezioni del cavo orale e il diabete esiste un rapporto bidirezionale: il rischio di sviluppare la malattia cresce sino al 30% per coloro che soffrono di problemi parodontali, mentre una buona salute orale nelle persone diabetiche può contribuire a migliorare il controllo della glicemia” dichiara il prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano

DIABETE E ODONTOIATRIA – “L’odontoiatria nel paziente diabetico. Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche” è il tema scelto per il VI Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano da venerdì 25 a sabato 26 gennaio a Viareggio (Lucca) – Presenze internazionali tra gli oltre 400 presenti e nutrita la partecipazione di specialisti dall’estero.

Il tema del diabete, con tutte le sue correlazioni con le patologie odontoiatriche, rappresenta una delle più comuni malattie croniche ed è caratterizzata da una crescita inarrestabile in tutto il mondo, conseguente ai mutati stili di vita. In Italia i casi noti di diabete erano circa 1,5 milioni nel 1985 e si avvicinano ora ai 4 milioni, quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. In soli 10 anni poi si è passati da una prevalenza del 5,1% (2007) all’attuale 6,4%, in altre parole si è avuto un incremento del 24%. La presenza di una malattia diabetica presenta implicazioni che investono tutte le terapie odontoiatriche e in modo particolare le infezioni del cavo orale. “Il diabete è una malattia che negli ultimi trent’anni dal punto di vista epidemiologico ha avuto una crescita esponenziale” afferma il prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano (Centro di Odontoiatria della Casa di Cura San Camillo –  Forte dei Marmi). “Da sempre il paziente diabetico ha rappresentato un problema per i dentisti per il rapporto bidirezionale che esiste con le infezioni del cavo orale: da una parte, il diabete favorisce le infezioni, visto che la maggior parte delle patologie odontoiatriche sono infettive; dall’altra, le patologie infettive del cavo orale nel paziente diabetico creano scompenso al metabolismo, ossia rendono più difficile l’equilibrio della glicemia. Per questo è necessario definire e razionalizzare l’approccio da parte di tutti gli operatori dello studio odontoiatrico”. In ragione di queste considerazioni, gli odontoiatri devono conoscere il diabete e tutte le precauzioni che il paziente richiede in corso di trattamento odontoiatrico. Le manifestazioni orali della malattia diabetica comportano inoltre un importante ruolo dell’odontoiatra nella diagnosi precoce e nella motivazione del paziente diabetico e da questo nasce l’importanza di un costruttivo rapporto fra odontoiatra e diabetologo.

IL DIABETE IN ITALIA E NEL MONDO – Il diabete ha già una diffusione epidemica e si candida a diventare una catastrofe sanitaria globale. Ad oggi, stando all’ultimo rapporto Arno Diabete (2017), la prevalenza di questa malattia è attualmente è del 6,34% su scala nazionale. Tuttavia, stime affidabili arrivano al 20% di casi di sommerso (in pratica un caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto): ciò significherebbe una prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all’8% circa. Il che, tradotto in cifre, equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali si deve aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. Nel mondo, vi sono 415 milioni di persone adulte affette da diabete; nel 2040 si stima diventeranno 642 milioni (10,4% prevalenza). In Europa, sono circa 60 milioni, nel 2040 la stima è di 71 milioni (prevalenza 10,7%). Globalmente, a essere interessata dal diabete sarebbe una persona su undici; in un caso su due (sempre su scala mondiale) questa condizione non è diagnosticata. Nel 2015, ha causato direttamente o come comorbilità circa 75 mila decessi.

Restringendo il campo, nella regione Toscana 172.622 persone (4,6% della popolazione) si dichiarano diabetici. Numeri che non rappresentano la reale portata del problema. Basti pensare che il Diabete così detto “Incidentale”, quindi non diagnosticato in precedenza, ma scoperto casualmente durante una ospedalizzazione, coinvolge 4 pazienti ogni 1.000.

GLI OBIETTIVI DELL’ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO – Numerose ricerche scientifiche mostrano che il corretto trattamento della parodontopatia non ha benefici diretti solo sul cavo orale, ma induce un migliore controllo della patologia a livello sistemico, riducendo ad esempio il rischio di complicanze cardiovascolari. Circa l’80% della popolazione adulta mondiale al di sopra dei 30 anni di età è affetta da forme di gengivite più o meno diffuse, tradotto in cifre significa che sono circa 750 milioni le persone sofferenti di una patologia gengivale. “Oggi il rischio di sviluppare diabete è superiore quasi del 30% per chi soffre di problemi parodontali, mentre una buona salute orale nelle persone diabetiche può contribuire a ridurre i livelli glicemici” sottolinea Covani.

Diventa pertanto fondamentale l’impegno di tutti al fine di creare una vera rete di sentinelle che possano intercettare la patologia. Una mission che vede gli odontoiatri coinvolti in prima persona: per questo la sfida che si pone l’Istituto Stomatologico Toscano è di sensibilizzare sempre di più pazienti e medici nei confronti del diabete. Educare per prevenire non solo i cittadini ma anche gli stessi medici riguardo una patologia che sempre più sta assumendo i tratti di una vera e propria pandemia. “Da anni ormai l’Istituto Stomatologico Toscano, Fondazione per la ricerca, svolge ricerca in ambito di correlazione tra diabete e patologia orale” dichiara Simone Marconcini, coordinatore del Gruppo di Ricerca dell’Istituto Stomatologico Toscano. “L’idea è che in un quadro così allarmante, la parola d’ordine debba essere sempre di più Multidisciplinarietà, al fine di creare percorsi diagnostico-terapeutici condivisi con tutti i professionisti della Sanità. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione in ambito OralHealth, nello studio quindi delle correlazioni esistenti tra salute orale e salute sistemica. Siamo agli albori di una nuova era, in cui la promozione della salute sarà più importante della riduzione della malattia. OralHealth è un dittico che significa magnificazione di quello che c’è già: potenziamento delle difese endogene, implementazione e integrazione dei sistemi fisiologici che regolano l’equilibrio dinamico della salute orale”.