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Knockout Game: il “gioco” dei pugni in faccia

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Knockout Game: il “gioco” dei pugni in faccia

Un nuovo e terribile gioco sta dilagando anche in Italia: la violenza sta degenerando.
Non è bastato il Blue Whale qualche anno fa – il gioco che portava al suicidio – ad agitare e mettere in ansia i genitori.
E’ ormai evidente a tutti che anche in Italia è arrivato il Knockout game, il gioco dei pugni in faccia.
Questa sfida – se così vogliamo chiamarla – consiste nello sferrare improvvisamente, e senza motivo, un potente colpo sul viso di ignari passanti, in luoghi pubblici.
Il Knockout game è un gioco originario degli USA, che si è diffuso da tempo anche in altre nazioni.

Semplici e terrificanti quindi le regole: atterrare degli ignari passanti con un violento pugno in faccia riprendendo la scena per poterla postare su youtube.
Da evidenziare che i ragazzi non agiscono soltanto di notte ma frequenti sono gli episodi durante il giorno.
Un ragazzo si avvicina ad un passante per chiedere una informazione, passante che chiaramente non sospetta nulla.
All’improvviso sferra il colpo mentre gli amici lo riprendono e scappa via.
Il passante non ha tempo di reagire, tramortito e sorpreso dal colpo violento.
L’ultimo episodio risale ad un mese fa, quando a Bergamo, due giovani sono stati arrestati per lesioni gravi.

Pugno 2
Non è la rabbia che spinge giovani teenager a cimentarsi in questo gioco – affermano gli esperti – ma solamente un mettere alla prova il proprio pugno da k.o. È proprio quello che sconcerta il cittadino: la vittima non se l’aspetta, magari viene adescata con una semplice scusa e senza che se ne renda conto viene colpita e messa al tappeto da un diretto mentre gli amici filmano con il telefonino. Dagli Usa il fenomeno si è diffuso anche in Europa partendo dalla Gran Bretagna fino in Italia”.
Non si può fare molto per prevenire questo fenomeno e non divenire vittime, se non stare allerta e cercare di non distrarsi facilmente.
I filmati postati su Youtube – registrati da chi compie il violento gioco alla cui base c’è il divertimento o meglio un perverso piacere nell’aggredire le persone per futili motivi – vengono condivisi, commentati, quasi a mitizzare questi giovani bulli, violenti e privi di valori.
I rischi sono altissimi, anche un solo pugno in una parte delicata del corpo può essere fatale e portare addirittura alla morte, è già accaduto a Milano.
Il rischio è concreto e reale.
Ci sono poi alcune varianti: ad esempio invece che l’uno contro uno a volte si preferisce il molti contro uno, ovvero l’aggressione di gruppo ai danni di una persona la cui unica colpa è quella di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Diciamolo, il knockout game non è altro che un’aggressione premeditata con l’aggravante dei futili motivi.
La cui vittima viene scelta a caso e non ha quindi alcun legame con l’aggressore, una specie di delitto perfetto per il quale può essere difficile risalire al colpevole.

Questo mondo sta diventando sempre più violento.
Il tema della sfida, esiste, come tutti sappiamo, fin dalla notte dei tempi.
Attraverso i secoli, gli uomini hanno sempre usato la violenza in strada.
I motivi sono stati molteplici: difesa del proprio onore insultato, difesa della proprietà, della propria donna, denaro, religione e tanto altro.
Viceversa, il motivo poteva essere futile: uno sguardo di troppo, una presa in giro o semplicemente un disagio interiore che porta a sfogarsi con il primo malcapitato.
Il Knockout game è uno di quei fenomeni apparentemente senza alcun significato.
Tendenze che probabilmente vengono fuori da ciò che la società, oggi, inculca nelle menti dei giovanissimi.
Il Knockout game è lo specchio di questa realtà.
E’ figlio di tutto questo.
Osservandone le modalità, possiamo notare come ci sia una totale mancanza di voglia di agire.
Non esiste più nemmeno l’azione criminale di provocare qualcuno senza motivo e iniziare una lite.
Semplicemente colpire per essere ripresi, senza neanche lo sforzo di affrontare una reazione.
Tutto questo è semplicemente spaventoso.
La mancanza di umanità e di indole personale è forse l’ultimo gradino di un umanità già priva di sentimenti.
Agire solo per il gusto di appagare il proprio egocentrismo è la rappresentazione di un mondo narcotizzato e indifferente.
Girare un video, aspettando che una persona colpisca vigliaccamente un’altra è un atto di pura indifferenza alla vita.
Non parliamo di atti criminali, nè di ragazzi cresciuti nel disagio.
Si tratta di indifferenza e di un pensiero personale rivolto soltanto a soddisfare il proprio stupido ego.

Pugno 3