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“La committenza artistica e gli artisti”, conferenza di Liletta Fornasari

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“La committenza artistica e gli artisti”, conferenza di Liletta Fornasari

Sesto appuntamento, martedì 26 novembre, del ciclo di conferenze “Arezzo nel Settecento: politica, cultura, arte”, organizzato dalla Società storica aretina, con il patrocinio del Comune di Arezzo. Alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Liletta Fornasari parlerà sul tema “La committenza artistica e gli artisti”.

Il Settecento ad Arezzo può essere suddiviso in quattro momenti: gli ultimi Medici, la reggenza lorenese, l’avvento e l’arrivo di Pietro Leopoldo, l’epoca di Ferdinando, che svolse una politica più cauta rispetto a quella del riformismo illuminato. Lo studio delle committenze e dei fenomeni artistici può prendere avvio dagli ultimi anni del Seicento e dalle numerose presenze forestiere in Arezzo, provenienti solitamente dai due centri cui la nostra città da tempo faceva riferimento: Roma, dominata ancora dello stile di Carlo Maratta, oltre che destinata a diventare scenario del Barocchetto, e Firenze, ormai convertita ad un originale stile barocco. La frattura si ebbe con la seconda metà del secolo, grazie al ruolo culturale svolto dalla Fraternita dei Laici con i “luoghi di studio” dati ai giovani. Il secolo si chiude con il cantiere della Madonna del Conforto, che trova grande spazio nell’Ottocento, ma il cui inizio cade in un momento particolarissimo della nostra storia. La conferenza passa in rassegna molte committenze, sia in ambito pubblico, che privato, comprese la formazione di importanti collezioni e la decorazione di ville suburbane sorte in parallelo alla crescita del ceto nobiliare. La conferenza prenderà avvio con la presenza in Arezzo del gesuita Padre Pozzo e si chiuderà con la riscoperta dell’ideale classico, di cui Pietro Benvenuti rappresenta un momento apicale.

Liletta Fornasari, aretina, storica e critica d’arte, ha condotto numerose ricerche su vari aspetti della storia dell’arte nel territorio aretino, dal Rinascimento all’epoca contemporanea. Si ricordano in particolare i volumi su Salvi Castellucci, Pietro Benvenuti, Bernardino Santini, Giorgio Vasari, Francesco Nenci e la curatela della collana “Arte in terra d’Arezzo”. Ha inoltre curato – insieme ad altri – diverse mostre in territorio toscano (tra cui una a Palazzo Pitti su Pietro Benvenuti). Svolge con continuità attività didattica ed è stata primo rettore della Fraternita dei Laici dal 2009 al 2015. È direttore del Centro di studi storico-artistici di Arezzo.
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze vuole riportare l’attenzione su un secolo a torto trascurato dalla storiografia locale perché considerato grigio e privo di originalità. Al contrario, le vicende politiche, culturali ed artistiche della città meritano di essere approfondite per comprendere appieno i rapporti in essere, sia all’interno di Arezzo fra i ceti e le istituzioni, sia con le città limitrofe, prima fra tutte la ‘dominante’ Firenze, per inquadrarne la natura profonda e gli sbocchi che ebbero a fine secolo e nell’Ottocento.
L’ultima conferenza del ciclo, “Le tumultuose vicende degli anni Novanta”, è in programma il 3 dicembre e sarà tenuta da Franco Cristelli.
Come di consueto, gli incontri in programma all’Auditorium Ducci sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.