Home Arezzo Le osservazioni degli industriali al piano strutturale: una nuova stazione ferroviaria nell’area Lebole

Le osservazioni degli industriali al piano strutturale: una nuova stazione ferroviaria nell’area Lebole

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Le osservazioni degli industriali al piano strutturale: una nuova stazione ferroviaria nell’area Lebole
Area Lebole

Confindustria Toscana Sud nei giorni scorsi ha depositato le proprie osservazioni al piano strutturale del Comune di Arezzo. “Nell’ottobre 2016 avevamo partecipato al percorso di revisione degli strumenti urbanistici comunali, presentando gli interventi ritenuti strategici e funzionali ad un’azione di riqualificazione e d’impulso dell’economia del territorio. Oggi siamo lieti che il Comune di Arezzo abbia tenuto conto delle nostre proposte, alcune delle quali sono state recepite nel nuovo piano strutturale – dice Fabrizio Bernini (Presidente di Confindustria Toscana Sud Delegazione di Arezzo)il dialogo e il confronto con l’Amministrazione comunale è stato continuo: a settembre abbiamo promosso un incontro con l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Arezzo Marco Sacchetti, per approfondire, insieme alle aziende associate, gli aspetti della variante al Piano Strutturale ed il nuovo Piano Operativo adottati dal Comune di Arezzo lo scorso giugno”.

Nel nuovo piano strutturale sono stati finalmente definiti, così come proposto nel nostro contributo di 3 anni fa, i corridoi di passaggio della Due Mari e della SR71 che in precedenza non erano mai stati indicati: un importante passo in avanti in termini di chiarezza per il territorio, la sua popolazione e le realtà aziendali, che hanno così un’evidenza certa del futuro tracciato di tali infrastrutture – dice l’Arch. Igor Michele Magini (Presidente di ANCE Arezzo). Andando nel merito, condividiamo il percorso scelto per la Due Mari, peraltro conforme alla Valutazione di Impatto Ambientale approvata dal Ministero dell’Ambiente; per quanto riguarda invece la variante esterna della SR71 alla città di Arezzo, da Ponte alla Chiassa fino al confine con il Comune di Castiglion Fiorentino, notiamo che il piano strutturale ha adottato una soluzione che in parte è diversa rispetto a quella da noi prospettata, per cui un tratto della variante alla SR 71 non verrebbe integrato con la cassa di espansione di Quarata. Per quanto concerne la localizzazione del nuovo ponte sul Canale Maestro della Chiana, l’itinerario previsto dal piano strutturale adottato interessa una sezione fluviale del Canale con un lungo viadotto e comprende una galleria lunga 380 metri sottopassante Quarata. La nostra proposta esclude invece la galleria e prevede un viadotto, molto più corto e di minore altezza, integrato in una sezione fluviale in corrispondenza di una briglia già esistente e che attualmente necessiterebbe comunque di interventi di manutenzione.

Sia per la realizzazione delle opere della variante esterna alla SR71 che per quelle della Due Mari nel Comune di Arezzo, evidenziamo la piena disponibilità delle aziende del settore cave ed attività estrattive nostre associate ad esaminare accordi pubblico/privati per il reperimento di inerti e l’individuazione di aree di deposito di terre da scavo non riutilizzabili, in analogia a quanto positivamente sperimentato in passato: si otterrebbero così indubbi vantaggi ed efficientamenti sia sotto l’aspetto economico che logistico-pratico”.

Il dialogo, il confronto e l’interazione costruttiva con le istituzioni verso obiettivi che riguardano il nostro territorio è fondamentale e diventa tanto più attuale osservando l’accresciuta attrattiva ed il grande richiamo verificatesi, anche di recente, nell’area di Arezzo Fiere e Congressi, sia come sede fieristica che concorsualeconclude Berninia questo proposito ci auguriamo che possa essere ripresa in considerazione la proposta inserita nel nostro contributo del 2016: una nuova stazione ferroviaria a ridosso del padiglione fieristico presso l’area Lebole. L’investimento per tale opera non sarebbe elevato perché basterebbe realizzare due banchine di poche centinaia di metri in aderenza ai due binari della linea lenta R.F.I., sul modello della metropolitana di superficie che si trova a Rimini Fiere e in prossimità di tutti i moderni centri fieristici internazionali. Tale intervento, insieme al recupero e al ripristino dell’area in cui insiste il vecchio stabilimento Lebole – che ci auguriamo venga realizzato con il massimo coinvolgimento delle aziende locali –  renderebbe più funzionale e fruibile tutta l’area espositiva e agirebbe da volano per l’intera economia locale”.