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Mala gestione ATC Arezzo 1: CIA, Coldiretti e Confagricoltura dicono basta

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Mala gestione ATC Arezzo 1: CIA, Coldiretti e Confagricoltura dicono basta

Riunite in conferenza stampa questa mattina presso la Sala Rosa del Comune di Arezzo, le tre Associazioni agricole fanno fronte comune e spiegano le motivazioni della decisione presa di non procedere alle nomine richieste dalla Regione Toscana per la ricostituzione del Comitato di Gestione dell’ATC Arezzo 1.
Un documento a firma congiunta, presentato dal Presidente di Cia Arezzo Chiara Innocenti, insieme al Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci e dal Vicepresidente di Confagricoltura Arezzo Simone Ciuffi, racchiude la sintesi di una storia iniziata oramai due anni fa, dalla fase iniziale del commissariamento e che nel tempo ha visto il susseguirsi di varie proroghe.
“I Commissari che si sono avvicendati non hanno mai dato seguito alla pubblicazione integrale degli atti deliberativi, lasciando le Associazioni ignare di ogni accadimento – si legge nel documento – le Associazioni hanno più volte sollecitato, sia ai Commissari, sia agli Uffici competenti della Regione Toscana, l’invio della documentazione informativa, mai pervenuta”.
Le Associazioni sottolineano che la decisione presa di non segnalare i rappresentanti agricoli in seno al Comitato di Gestione, è scaturita dal non avere contezza dello stato dell’arte su temi salienti così come riporta il documento: “Consistenza del Patrimonio dell’Ente, dei costi e dei ricavi con particolare riferimento al costo del lavoro e al numero di rapporti di lavoro in essere; bilanci consuntivi e previsionali degli anni 2016 – 2017 – 2018 e preventivo 2019; macrodati riferiti alle pratiche danni quali prevenzione, miglioramenti ambientali e relativi impegni di spesa; gestione dei ripopolamenti faunistici e impegni di spesa deliberati; costi di gestione amministrativi personale e convenzione in essere; dati relativi agli abbattimenti di ungulati distinti per annualità; gestione delle ZRC-ZRV”.
Durante l’incontro con la stampa è stato fatto inoltre riferimento alle pratiche dei rimborsi danni da fauna selvatica e in merito a questo le Associazioni chiedono al Commissario come mai non siano stati pagati i danni 2016, fatta eccezione per qualche acconto parziale.
“Le Associazioni hanno certezza, da atti pubblicati dall’ultimo Comitato di Gestione in carica, dell’esistenza di risorse sufficienti per la totale copertura dei danni mentre i Commissari, succedutisi nel tempo, hanno provveduto alla sola liquidazione parziale dei danni, lasciando le Associazioni ignare rispetto ai criteri di determinazione delle liquidazioni parziali ai richiedenti”.
Le tre Associazioni richiedono congiuntamente per questo motivo a tre voci “A quando il saldo 2016, a quando il pagamento dei danni del 2017 e del 2018, quante sono le domande di risarcimento presentate, in base a quali criteri dette domande saranno dichiarate ammissibili e quale sarà la percentuale a pagamento”.
Altra questione che le Associazioni hanno sollevato ai giornalisti riguarda il quantitativo di maestranze ad oggi in capo all’ ATC Arezzo -1 e al numero di affidamenti di consulenza esterna.

“Il Commissario dovrebbe spiegare alle Associazioni – commentano in maniera unanime – se i costi a cui viene fatto riferimento, rispettano le percentuali indicate nella Legge e nei regolamenti emanati per il funzionamento delle ATC, ovvero quanto la gestione commissariale incida economicamente sulle risorse destinate alla copertura dei danni agli agricoltori e agli allevatori, quanto, invece, su quelle destinate ai miglioramenti ambientali, prevenzione e ripopolamento”.
Prima di impegnare i rappresentanti delle Associazioni nella gestione dell’ATC Arezzo – 1, le stesse pretendono trasparenza e certezze da parte della gestione commissariale e chiedono con forza che la Regione svolga il suo ruolo di vigilanza.
“Un comportamento diverso da parte nostra, non sarebbe rispettoso dei cacciatori che contribuiscono economicamente alla vita dell’ATC, tantomeno lo sarebbe verso i soci agricoltori che non si vedono tutelati nel sacrosanto diritto che ad ogni imprenditore deve essere garantito da uno Stato democratico: quello di esercizio della propria Attività Imprenditoriale. È auspicabile – hanno ribadito – che l’eventuale ricostituzione del Comitato di Gestione passi per un tavolo di concertazione tra tutti gli attori coinvolti, Regione Toscana compresa, con il proposito di mettere solide basi per una gestione condivisa e funzionale dell’ATC Arezzo 1”.