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Rifiuti abbandonati: stop ai comportamenti illeciti grazie a un sistema di monitoraggio

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Rifiuti abbandonati: stop ai comportamenti illeciti grazie a un sistema di monitoraggio

È giunto alla fase finale l’iter per la convenzione tra Comune di Arezzo e Università di Siena per il telecontrollo delle aree normalmente destinate al conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Lo scopo è quello di fornire segnalazioni tempestive sulle situazioni di degrado dovute agli abbandoni.
Lo schema di convenzione è già stato approvato dalla Giunta e attende il via libera del Consiglio di dipartimento. Hanno presentato il progetto l’assessore all’ambiente Marco Sacchetti e il responsabile scientifico Alessandro Mecocci, direttore del Laboratorio di visione artificiale del Dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena.
“L’abbandono di rifiuti – ha sottolineato Marco Sacchetti – è sempre fonte di degrado, per l’ambiente e per le città, specie quelle, come Arezzo, che ambiscono a diventare centri a vocazione turistica. È un comportamento illecito che comporta inoltre un aumento dei costi per la gestione dell’igiene urbana che i Comuni, e di conseguenza i cittadini, devono sostenere. L’abbandono, oltre a essere un fenomeno esteticamente deplorevole, produce un effetto a catena, nel senso che i luoghi in cui i rifiuti vengono lasciati sono percepiti come zone di abbandono e rischiano di trasformarsi in vere e proprie discariche abusive a cielo aperto. Con l’Università di Siena abbiamo così sviluppato una sinergia per mettere a punto un sistema diffuso, al momento sperimentale, in grado di contrastare il fenomeno. I dati dell’abbandono nei primi 5 mesi del 2019: abbiamo emesso 126 verbali, tramite gli strumenti e le risorse a disposizione ovvero foto-trappole e ispettori ambientali, per un totale di 23.000 euro circa di sanzioni”.
“Il sistema – ha precisato Alessandro Mecocci – è capace di rilevare e localizzare la presenza di rifiuti in prossimità di cassonetti e di aree di raccolta, dalle scatole ai sacchetti alle cartacce. Prevede che l’analisi venga elaborata a partire da sequenze video real-time ottenute da sensori opportunamente dislocati e mimetizzati in prossimità delle aree da monitorare e dotate di adeguato livello di illuminazione. Una volta rilevata la presenza dei rifiuti suddetti, giacenti per terra oppure debordanti dai cassonetti, il sistema provvederà a inviare ad alcuni centri di raccolta le informazioni ritenute opportune a consentire il tempestivo intervento di ripristino dello stato di decoro e a ridurre il senso di degrado e il danno di immagine. Il tutto nel rispetto della privacy: il sistema non invia immagini di persone”.
Questa prima sperimentazione sarà effettuata in contesti reali e nelle condizioni meteorologiche usualmente riscontrabili nelle aree da monitorare. L’intento è mettere il sistema a regime e con il progressivo accumulo di dati potranno essere ottenuti quadri significativi dei comportamenti illeciti, della loro eventuale stagionalità, delle aree maggiormente soggette, fino a una mappa territoriale dell’abbandono dei rifiuti sulla quale basarsi per rendere ancora più efficaci le azioni di controllo e repressione.